Covid, anche i neonati negli ospedali: «In più di un caso su tre i genitori sono no vax»

Covid, anche i neonati negli ospedali: «In più di un caso su tre i genitori sono no vax»
di Paola COLACI
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 08:13

Meno neonati ricoverati nei reparti di malattie infettive degli ospedali pugliesi a causa del Covid. «Ma più di uno su tre ha entrambi i genitori non vaccinati». A fare il punto sull'andamento del contagio tra neonati e bimbi contagiati dal virus è il direttore generale del Policlinico di Bari e presidente Fiaso, Giovanni Migliore. Già nelle scorse ore il numero uno della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere aveva sottolineato come un neonato su tre ricoverati in terapia intensiva, «ha entrambi i genitori non vaccinati».
Trend che si conferma anche in Puglia.

I numeri

A oggi risultano ricoverati nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari 8 bambini. In una settimana c'è stata una significativa riduzione dei ricoveri che sono passati da 14 a 8, con una diminuzione del 42%. Il 62% dei casi hanno tra 0 e 4 anni. Durante tutto il mese di gennaio si sono registrati 50 ricoveri Covid all'ospedale pediatrico di Bari: il 68% dei bambini aveva entrambi i genitori vaccinati, il 24% un solo genitore vaccinato e l'8% mamma e papà entrambi non vaccinati.
«Due pazienti pediatrici su tre hanno meno di 4 anni, sono dunque in una fascia di età non vaccinabile e l'unico scudo contro il Covid che possiamo fornire loro è quello di chi li circonda e in particolare dei genitori: il vaccino degli adulti ad oggi rappresenta l'unica arma che abbiamo a disposizione per mettere in sicurezza i più piccoli e più fragili che non possono ancora essere vaccinati commenta Migliore - Vaccinarsi, infatti, significa proteggere se stessi e gli altri.

E uno studio pubblicato da poco su Science conferma che il rischio di contagiarsi è ridotto del 70% se entrambi i genitori sono vaccinati».

Secondo il direttore generale del Policlinico, ancora, la vaccinazione diventa ancora più importante durante la gravidanza perché serve a evitare complicanze e a proteggere il neonato, soprattutto nei primi mesi di vita. «Anche i minori possono essere colpiti dal virus e finire in ospedale, talvolta in gravi condizioni. Purtroppo, però, rileviamo che un bambino su tre non gode ancora della protezione vaccinale da parte dei genitori. Bisogna continuare a sensibilizzare e informare non solo mamme e papà, ma anche e soprattutto i medici, in particolare i ginecologi, che seguono le gravidanze e con i quali le future madri hanno un rapporto di fiducia: spetta a loro tranquillizzare le donne, fugare ogni dubbio e convincerle a vaccinarsi perché il vaccino è il regalo più grande che si può fare ai propri figli».
A confermare l'analisi di Migliore, anche il report della Asl di Lecce. Nel solo mese di gennaio 32 parti a fronte dei 187 avvenuti nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi di Lecce hanno coinvolto donne Covid positive. I 32 neonati, alla nascita, fortunatamente sono risultati tutti negativi.

«È un dato confortante da un punto di vista clinico e sanitario - commenta il direttore della Unità di Ostetricia e Ginecologia, Antonio Perrone - con cui vogliamo rassicurare le donne che dovessero contrarre il Covid durante la gravidanza. Consigliamo convintamente la vaccinazione dal secondo trimestre ma vogliamo anche dire che, qualora una donna in stato di gravidanza dovesse positivizzarsi, potrà affrontare il parto in totale serenità e sicurezza. Inoltre tra i 32 parti Covid 7 sono avvenuti con taglio cesareo, segno anche questo di come, pur in presenza di positività, non ci siano grosse variazioni, con un tasso di cesarei in linea con le raccomandazioni ministeriali».
Riflettori puntati sui piccoli pazienti positivi al virus anche al Perrino di Brindisi. «Dallo scorso 7 gennaio - fa sapere il direttore dell'Unità operativa di Pediatria, Fulvio Moramarco - abbiamo aperto il reparto Covid pediatrico. E a fronte di dieci posti letto disponibili abbiamo avuto sino a un massimo di 8 bimbi ricoverati. Fortunatamente in nessun caso hanno manifestato sintomatologie gravi. E proprio nelle scorse ore ne abbiamo dimessi 6. Al momento non abbiamo riscontrato la mancata vaccinazione dei genitori in relazione ai bimbi ricoverati ma è chiaro che i nostri sono numeri fortunatamente molto contenuti. In ogni caso la vaccinazione non solo per gli adulti ma anche tra i bambini a partire dai 5 anni resta l'arma fondamentale per proteggersi».
 

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