Gravi cinque giovani, stretta sulle discoteche: «Ma dopo Ferragosto»

Gravi cinque giovani, stretta sulle discoteche: «Ma dopo Ferragosto»
di Vincenzo DAMIANI
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Sabato 15 Agosto 2020, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 12:19

In discoteca con la mascherina, ma nessuna chiusura o limitazione ulteriore al numero massimo di persone consentite nei locali. Il Ferragosto pugliese ai tempi del Covid sarà più controllato, ma la Puglia ha deciso di optare per la via di mezzo: rispetto a chi ha chiuso i locali da ballo, come la Basilicata, o chi come l'Emilia Romagna e Veneto ha dimezzato la capienza e la possibilità di vendita dei biglietti d'ingresso, la Regione ha preferito, per ora, affidarsi all'ordinanza firmata da Michele Emiliano il 13 agosto che obbliga ad indossare la mascherina se non è possibile rispettare la distanza interpersonale. Misura che vale anche nei luoghi all'aperto, per intenderci in spiaggia come nei parchi o davanti ai locali.

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Le prefetture hanno organizzato servizi di controllo capillari, chi non rispetterà le prescrizioni, oltre a multe salate, rischia di vedersi chiuso il locale per alcuni giorni. Perché oggi sono i ragazzi a preoccupare: in Puglia cinque sono ricoverati «in condizioni severe».
Quella di ieri è stata un'altra giornata di contatti tra governo e Regioni sulle questioni delle discoteche e degli assembramenti da movida. Al posto dell'annunciata videoconferenza, il ministro delle Regioni Francesco Boccia ha sentito i governatori e gli altri ministri, a partire da Roberto Speranza. La linea che ne è emersa, sottolineano fonti di governo, è quella di «maggior rigore e severità» e per interpretarla le Regioni, «autonomamente», si sono adeguate alle richieste del governo. Richieste che sono sempre le stesse: no ad assembramenti, mascherine ovunque le distanze non siano rispettate, interventi sulle discoteche.

Le stesse fonti sottolineano, proprio a proposito delle discoteche, che la riapertura non è mai stata autorizzata dal governo, come risulta dai Dpcm, ma è sempre stato detto di valutare l'apertura in base alla condizione epidemiologica delle Regioni. Boccia si è detto convinto che sui locali notturni, sulle discoteche e la movida selvaggia, «dopo Ferragosto si arriverà alla chiusura in tutte le regioni. Le discoteche ha aggiunto - per noi non andavano proprio riaperte, le linee guida del governo andavano in questa direzione. Come sappiamo le Regioni hanno una loro autonomia, che hanno anche rivendicato, e quindi si stanno muovendo in ordine sparso. Noi diciamo: siete autonome, assumetevi le vostre responsabilità». E la Puglia, senza provvedimenti ufficiali del governo, ha deciso di andare avanti per la propria strada: obbligo di mascherine, ma no alla chiusura.
Ieri, rispetto ai giorni scorsi, c'è stata una lieve flessione dei nuovi contagi: sono stati registrati 12 nuovi casi positivi, tre a testa per le province di Lecce, Taranto, Bari e Foggia. Non ci sono stati decessi. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 264.548 test; sono 3.981 i pazienti guariti, 286 i casi attualmente positivi di cui 46 ricoverati (venerdì erano 48). Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.821. Tra i pazienti in ospedale ci sono anche cinque giovani tra i 20 e i 30 anni, le cui «condizioni di salute sono severe» ma non in fin di vita, conferma il professore Pierluigi Lopalco, capo della task force per l'emergenza Coronavirus in Puglia. Sono ricoverati in Malattia infettive, si tratta di ragazzi che «hanno contratto delle polmoniti provocate dal Covid-19», spiega l'epidemiologo. Il dato conferma che la giovane età non mette affatto al riparo da sintomi importanti.

In Italia, ieri, si sono registrati oltre 500 nuovi casi, non accadeva dall'inizio di giugno, 290 persone ammalate nelle ultime 24 ore (cento più di ieri) che fanno tornare gli attualmente positivi sopra i 14mila, quasi 1.400 in più rispetto ad una settimana fa.

E ancora: 925 focolai attivi, 225 dei quali spuntati nell'ultima settimana determinando una situazione in progressivo peggioramento in tutto il Paese. «Tenere le discoteche aperte è un rischio serio» conferma il governo Conte. Preoccupazione condivisa dalla professoressa Maria Chironna, responsabile del Laboratorio di Epidemiologia molecolare della clinica di Igiene del Policlinico di Bari: «Il virus circola e colpisce ancora, i numeri lo dimostrano, ormai lo sappiamo. Se i casi dovessero ulteriormente aumentare, anche se si tratta di giovani, per forza di cose le forme sintomatiche sarebbero più frequenti e il virus, tutt'altro che indebolito, potrebbe portare ancora in rianimazione molte persone», è l'avvertimento. Secondo la professoressa «siamo ancora ampiamente in tempo per mettere in campo misure di contenimento perché un nuovo lockdown generalizzato non ce lo possiamo permettere ma lockdown locali, in determinate situazioni, sono previsti».

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