Covid, allerta in Puglia: +126% di contagi in 7 giorni. Variante Delta prevalente nel Salento

Covid, allerta in Puglia: +126% di contagi in 7 giorni. Variante Delta prevalente nel Salento
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Giovedì 22 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 08:16

I contagi Covid in Puglia tornano in tripla cifra, 139 in 24 ore, non accadeva da maggio, e rispetto a sette giorni fa c’è stato un incremento del 216%. Schizza verso l’alto il tasso di positività, salito ieri all’1,9% e, in un quadro generale di peggioramento, la provincia di Lecce continua ad essere quella più colpita. 
Ma secondo l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, il turismo e l’arrivo di migliaia di persone da tutta Italia e dall’estero non sta influendo sull’aumento di casi in Salento: «I contagi fra i turisti sono limitati – assicura - non possiamo escludere che la provincia di Lecce abbia anticipato l’ingresso della variante Delta e per questo motivo sembra maggiormente colpita», spiega.

La virologa Chironna: «La variante Delta ha preso il sopravvento»

Variante Delta che, secondo la professoressa di Igiene, Maria Chironna, responsabile del laboratorio Covid del Policlinico di Bari e coordinatrice della rete dei laboratori pubblici pugliesi, potrebbe già essere diventata prevalente: «È in corso la survey mensile per valutare la prevalenza – spiega - i dati saranno disponibili nei prossimi giorni. Però, la sensazione è che abbia preso il sopravvento, come d’altronde ampiamente previsto». 
Quindi, la variante indiana sarebbe la causa principale della risalita della curva dei contagi e il Salento potrebbe essere stata la prima area pugliese ad aver “incubato” il virus mutato, per questo adesso è quella con il maggior numero di casi giornalieri. «Comunque – chiarisce Lopalco - a fronte di numeri ancora bassi, non possiamo fare paragoni di sorta.

L’impatto andrà valutato nelle prossime settimane». 

I numeri della pandemia in tutta la Puglia

I nuovi casi sono in deciso rialzo, mentre per quanto riguarda i ricoveri la situazione regge e resta quasi immutata rispetto a 24 ore fa: l’effetto dei vaccini evidentemente sta evitando una nuova corsa all’ospedalizzazione, ma bisogna attendere ancora un paio di settimane per capire come si evolverà la situazione. L’aumento dei guariti è, però, sempre più flebile e pertanto il numero degli attuali positivi continua a crescere. Ieri su 7.301 tamponi sono stati rilevati 139 casi positivi: 36 in provincia di Lecce, 35 in provincia di Bari, 31 in provincia di Taranto, 14 in provincia di Brindisi, 14 nella provincia Bat, 8 in provincia di Foggia, 2 fuori regione. Martedì i nuovi contagi erano stati 80 su 7.764 tamponi. Cinque i decessi che si sono verificati, uno a Bari e quattro a Taranto; in tutto hanno perso la vita 6.664 persone. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 2.796.793 test; sono 245.974 i pazienti guariti mentre martedì erano 245.889 (+85); i casi attualmente positivi sono 1.824 (+49); i ricoverati sono 82 mentre martedì erano 85 (-3). Il totale dei casi positivi Covid in Puglia dall’inizio dell’emergenza è di 254.462, così suddivisi: 95.448 nella provincia di Bari; 25.653 nella provincia di Bat; 19.930 nella provincia di Brindisi; 45.288 nella provincia di Foggia; 27.289 nella provincia di Lecce; 39.647 nella provincia di Taranto;835 attribuiti a residenti fuori regione; 372 provincia di residenza non nota. 

Nuovo Green pass, le Regioni: «In zona bianca solo per i grandi eventi»

Ieri a Roma, alla presenza anche del presidente Michele Emiliano, era atteso il confronto governo-Regioni su green pass e parametri per calcolare le aree di rischio, ma tutto è stato rinviato a oggi. C’è ancora distanza tra le richieste delle Regioni e le intenzioni dell’Esecutivo Draghi, senza dimenticare le fibrillazioni all’interno della stessa maggioranza. Le Regioni chiedono che i parametri per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla prevedano il 30% dei posti letto occupati negli ospedali e il 20% nelle terapie intensive. Ma soprattutto chiedono che in zona bianca il green pass si applichi solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi. Ma il governo - con il premier Mario Draghi in testa ed eccezione fatta per la Lega - esige di più per fermare la corsa del virus, che complice la variante Delta è tornato a far paura. Distinguendo le attività su tre livelli: i servizi essenziali che non richiedono green pass, quelli che ne prevedono una versione “light”, dunque una sola dose con una data già fissata e ravvicinata per la seconda; e infine l’elenco delle attività per cui il certificato verde dovrà attestare la vaccinazione completa. Per bar e ristoranti, ad esempio, il governo vuole introdurre il green pass, anche se solo per i tavoli all’interno e pur con una sola dose, lasciando comunque libere le consumazioni al bancone o all’esterno del locale. E questo anche in zona bianca: una presa di posizione che fa storcere il naso ai governatori.

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