Covid, l'allarme di Coldiretti: «Calate le prenotazioni negli agriturismo e le vendite di prodotti agroalimentari»

Covid, l'allarme di Coldiretti: «Calate le prenotazioni negli agriturismo e le vendite di prodotti agroalimentari»
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Mercoledì 5 Gennaio 2022, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 15:24

La brusca impennata dei contagi da Covid19 ha "tagliato" le vacanze e le uscite fuori porta degli italiani per l'intero periodo delle festività di Natale e fine anno, con la spesa dei pugliesi in bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi che risulta pari a circa 4,5 miliardi di euro, in calo di oltre 1,5 miliardi rispetto a prima della pandemia, nel 2019, nonostante l'aumento rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia, sulla base delle segnalazioni di Terranostra Puglia, associazione agrituristica dell'organizzazione agricola, che segna un bilancio fortemente negativo anche delle prenotazioni per la Befana, a chiusura del periodo delle feste segnato da un andamento da profondo rosso nel settore dell'agriturismo e della ristorazione, che si trasferisce a cascata anche sulle aziende fornitrici di prodotti agricoli e alimentari.

Il bilancio delle feste

In Puglia il bilancio è positivo sul fronte delle prenotazioni negli agriturismo a Natale, poi - di pari passo con l'aumento dei contagi - sono fioccate le disdette soprattutto da ospiti provenienti dal Nord Italia. Veglioni all'80% della capienza con il turismo di prossimità, un meno 40% per il primo dell'anno, lentissima l'Epifania con un'occupazione delle strutture che arriva al 30-40%.

Il pranzo della Befana

«Mancano le prenotazioni negli agriturismi per il pranzo della Befana, con un ponte che sarebbe stato molto favorevole per gite fuori porta e pernottamenti anche brevi. Le strutture stanno decidendo di non aprire per evitare pesanti costi di gestione come personale, energia e riscaldamento», dice Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra. Il recupero che si è verificato rispetto allo scorso anno, per effetto soprattutto dei buoni risultati estivi, non è stato mantenuto negli altri periodi. «Solo il 14% dei cittadini ha deciso - rileva la Coldiretti Puglia - di festeggiare il Capodanno fuori, al ristorante, in trattorie e agriturismi, che hanno sofferto anche per le disdette last minute negli alloggi con percentuali che, secondo Terranostra, hanno superato anche il 60% costringendo molte strutture a chiudere».

Il boom delle consegne a domicilio

Si registra, per contro, il boom delle consegne a domicilio, favorito dal crescente numero di italiani in isolamento o in quarantena, senza dimenticare quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato, necessario per mangiare fuori, o semplicemente per evitare possibili occasioni di contagio. Un balzo tuttavia del tutto insufficiente a coprire le perdite. «La situazione di difficoltà non coinvolge solo le 20mila realtà della ristorazione della Puglia ma - continua la Coldiretti regionale - si fa sentire a cascata sull'intera filiera agroalimentare con disdette di ordini soprattutto nelle località turistiche per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all'olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdur,  ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione - precisa la Coldiretti - rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato».

L'assenza del turismo, anche di quello di prossimità, si riflette a catena su tutti gli esercizi commerciali. Sono mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione per un valore di circa 300 milioni  rispetto a prima della pandemia «che - conclude Coldiretti - colpiscono ben 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica». 

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