Sono circa 84mila gli over 50 pugliesi che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino. Tra questi, dal prossimo martedì, quelli in età lavorativa saranno costretti a esibire il super green pass sul luogo di lavoro. Costituiscano il 5% della popolazione pugliese con più di 50 anni: una città grande poco meno di Lecce in una regione che vanta una delle coperture vaccinali più alte del Paese.
I dati
I bollettini parlano chiaro: circa il 98% delle morti causate da Covid è registrato nella popolazione sopra i 50 anni. E come indicano i report dell'Istituto superiore di sanità il tasso di mortalità è 27 volte più alto nei non vaccinati rispetto a chi ha avuto la dose booster. In queste evidenze, dunque, risiedono le ragioni della norma che prevede l'obbligo del super green pass per accedere al luogo di lavoro. Una decisione contestata da molti, ma finalizzata proprio a erodere l'ultimo zoccolo di irriducibili no vax e a mettere in sicurezza l'intera popolazione.
Un mese dopo l'entrata in vigore dell'obbligo, la platea si è assottigliata anche in Puglia dove oggi si contano appena 84.696 over 50 senza alcuna dose di vaccino. Sono invece 1.672.124 quelli con almeno una dose (95,17%), su una popolazione complessiva dai 50 in su di 1.756.820 abitanti. Hanno invece ricevuto due dosi 1.563.755 cittadini, mentre 1.509.081 pugliesi over 50 sono vaccinati con dose booster, pari all'85,89% della popolazione in quella fascia d'età.
Nei prossimi giorni, sulla base di quanto già accaduto alla vigilia dell'8 gennaio, si prevede una ulteriore spinta alla vaccinazione: per esigenze lavorative molti si riverseranno negli hub per chiedere di effettuare la prima dose.
Cosa succede a chi non si vaccina?
Per chi invece dovesse perseverare nella scelta di non sottoporsi a vaccinazione, il rischio è quello di restare a casa. Ma la norma prevede anche conseguenze ulteriori. Chi venisse trovato a lavoro senza il Super Green Pass, rischierebbe una multa dai 600 ai 1.500 euro. E ancora, dal quinto giorno senza certificazione verde scatterebbe la sospensione dal servizio e dallo stipendio. Non ci sarebbero però conseguenze disciplinari: resta infatti il diritto alla conservazione dell'impiego. Sanzioni anche per i datori di lavoro che non controllano: previste multe tra 400 e mille euro.
La campagna vaccinale intanto negli hub pugliesi prosegue senza sosta e con numerose iniziative dedicate alle diverse fasce d'età: la copertura anti-Covid, secondo il bollettino odierno diffuso dalla Regione, nella popolazione dai cinque anni in su è pari all'87,49% in totale. Secondo il report del ministero della Salute aggiornato a oggi, sono 3.341.869 le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Significativi anche i dati relativi ai più piccoli. Nella fascia pediatrica 5-11 anni la copertura è pari al 50,4%, nel dettaglio 121.177 su 240.444. Tanti nelle ultime settimane gli appuntamenti nelle Asl per incentivare le vaccinazioni nelle fasce più giovani, oggi considerate quelle più a rischio, soprattutto di trasmissione del contagio.
Mediamente in tutte le province si attesta circa il 50% delle bambine e dei bambini di età tra i 5 e gli 11 con almeno una dose di vaccino, mentre circa il 40% ha completato il ciclo primario con entrambe le dosi. Su tutto il territorio regionale inoltre, in media l'87% degli over 12, che aveva completato il ciclo primario quattro mesi fa, ha ricevuto anche la terza dose. Buona anche la copertura per gli ultraottantenni, e per i 70-79enni. Sale in modo costante anche la percentuale degli immunizzati fra i cittadini con meno di 50 anni.
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