Avrebbe risposto a tutte le domande del gip del tribunale di Bari, respingendo le accuse il funzionario della Regione Puglia Antonio Mercurio, arrestato giovedì scorso e posto ai domiciliari insieme con l'imprenditore edile Antonio Illuzzi per un presunto giro di tangenti legate ad appalti per lavori eseguiti in alcune sedi della Regione a Bari. I due sono indagati per corruzione e falso insieme con l'ex dirigente della Protezione civile della Regione, Mario Lerario, per il quale non è stata disposta la misura cautelare in quanto già agli arresti domiciliari dal 23 dicembre 2021 per un altro episodio di corruzione. Durante l'interrogatorio di garanzia, svolto questa mattina dinanzi al gip Anna Perrelli e durato circa un'ora e mezza, Mercurio, difeso dall'avvocato Roberto Eustachio Sisto, «pur provato dall'inaspettata misura cautelare, ha offerto in un ampio interrogatorio i chiarimenti necessari per attestare la propria estraneità ai fatti - spiega il legale -. Va precisato per completezza che come risulta anche dall'ordinanza, al predetto non è contestata alcuna consegna o ricezione di somme di danaro».
L'imprenditore non risponde
Quanto a Illuzzi, che secondo l'accusa avrebbe pagato a Lerario una tangente da 35mila euro per ottenere appalti da oltre due milioni di euro, si è avvalso della facoltà di non rispondere, difeso dall'avvocato Guglielmo Starace.
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