Turismo, no al liberi tutti per i Paesi "non sicuri". Emiliano: «Regole severe». Gli operatori: «Aspettiamo le linee guida»

Turismo, no al liberi tutti per i Paesi "non sicuri". Emiliano: «Regole severe». Gli operatori: «Aspettiamo le linee guida»
di Rita de BERNART
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Giovedì 13 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22:03

Linea prudenziale per la ripartenza quella dettata dal governatore della Puglia Michele Emiliano nelle dichiarazioni delle scorse ore. Allentare, sì, le attuali limitazioni alla mobilità tra regioni e paesi membri dell’Unione europea per favorire la ripartenza, ma farlo in modo graduale e, allo stesso tempo, l’auspicio è quello che il Governo attui regole più severe per controllare gli arrivi da paesi al elevato rischio. «Qualcuno - ha dichiarato Emiliano - fa la previsione che tra breve il coprifuoco non sarà più necessario, però non può essere tolto immediatamente perché, in questo momento, rischia di darci un colpo di coda sui contagi. Va fatto gradualmente. È evidente che come tutte le misure che abbiamo adottato serve ad evitare di dare occasione a coloro che violano le norme elementari di contenimento della curva, di poter fare queste violazioni». Poi la mobilità internazionale e la preoccupazione legata a Paesi in cui la curva dei contagi è fuori controllo. «È evidente - ha detto - che il turismo deve ripartire, abbiamo danni economici serissimi, stiamo lavorando per accogliere i turisti in sicurezza e per evitare che abbiano paura di arrivare in Italia. Non ha senso limitare la mobilità delle persone tra le Regioni o per i paesi europei ma mi auguro che ci siano delle misure più severe da parte dello Stato italiano per evitare rientri e arrivi da Paesi non sicuri». 

La linea degli operatori turistici


Una linea in buona parte condivisa dagli operatori turistici che sperano tuttavia di poter presto tornare a lavorare a pieno ritmo. «Comprendiamo che il coprifuoco - dice Giovanni Serafino di Confindustria turismo Lecce - non possa essere tolto da subito ma occorre capire come e quando. Gli operatori turistici e i ristoratori non possono lavorare con il limite delle 22. Questo rappresenta un forte deterrente per le prenotazioni, mentre per luglio e agosto c’è più ottimismo per giugno invece le prenotazioni vanno molto a rilento proprio perché il turista medio, soprattutto quello italiano, ama uscire la sera. Ci auguriamo venga spostato o meglio tolto al più presto, semmai occorre vigilare di più e stringere magari sui controlli.

Per quel che riguarda la chiusura delle frontiere per paesi a rischio poi occorre tenere presente che il nostro principale mercato è quello europeo, quello tedesco in particolare, siamo molto interessati a quello statunitense che finalmente si sta riaffacciando, stanno iniziando a chiedere quotazioni per settembre e ottobre. Su questo dobbiamo concentrarci per salvare la stagione 2021. Altri mercati rappresentano una percentuale bassissima ma limitare l’ingresso per certi Stati vuol anche dire penalizzare anche rapporti e scambi economici e culturali». Il coprifuoco non rappresenta però al momento l’unico elemento di incertezza, sono tanti i nodi da risolvere per far ripartire davvero le imprese.

«Siamo d’accordo sulla cautela – commenta Francesco De Carlo di Assoturismo Puglia - le regole vanno riviste con gradualità per evitare di ritrovarci in una situazione peggiore ma è necessario alleggerire al più presto queste limitazioni per poter lavorare. Purtroppo il limite d’orario rappresenta un forte freno alle prenotazioni. Per ciò che riguarda le misure severe in entrata per paesi non sicuri possiamo dire che molti di questi mercati ci interessano in modo marginale; tuttavia prima di risolvere un problema secondario occorre risolvere quelli primari. Più che un problema di paesi si e paesi no è una questione di procedure. Se si stabilisce che il green pass rappresenta un elemento che consente di viaggiare occorre lavorare per metterlo in partica, magari con qualche controllo più mirato a chi proviene da certi paesi. Ma di fatto ancora su questo non si sa nulla di preciso e non abbiamo certezze su vaccinazioni a operatori». Sul ritardo nei protocolli mette l’accento anche Vincenzo Gentile, della catena alberghiera Greenblu. «Va bene la cautela, siamo tutti convinti che occorra buon senso ma serve soprattutto avere regole chiare. Ancora aspettiamo linee guida che forse arriveranno la prossima settimana. Certo dover chiudere di nuovo tra un mese sarebbe davvero il disastro per l’economia turistica. Dobbiamo agire secondo il buon senso, quest’anno il virus sarà un problema non solo per chi arriva ma anche tra i nostri stessi operatori. Bene dunque tenere a bada certi atteggiamenti e certe abitudini».

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