Soleto, dodici morti nella casa di riposo: arrivano gli ispettori da Roma. L'ipotesi: omicidio colposo

Soleto, dodici morti nella casa di riposo: arrivano gli ispettori da Roma. L'ipotesi: omicidio colposo
di Massimiiano IAIA ed Erasmo MARINAZZO
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 10:59

Sale a 12 il numero di decessi all’interno della Casa di Riposo La Fontanella di Soleto. I due decessi in provincia di Lecce registrati anche dal bollettino regionale, provengono nuovamente dalla struttura per anziani. Si tratta di una 95enne di Castrignano e di un 80enne di Galatina ricoverati, la prima al Dea e l'uomo al reparto di malattina Infettivi del Fazzi di Lecce da qualche giorno ma provenienti dall'Rsa di Soleto. Salgono così a 12 le vittime del Covid nella casa di riposo diventata ormai focolaio della pandemia. 

Nella struttura, decine sono stati i contagi fra ospiti e personale e, ora, sulla vicenda sta facendo luce anche la Procura di Lecce. Dante Sodero, professore di francese, in pensione, la vittima di ieri, aveva 93 anni. L'uomo era stato ricoverato presso l'ospedale Santa Caterina Novella di Galatina. Sodero era molto noto in paese, numerosi i concittadini - in passato suoi alunni - rimasti colpiti dalla scomparsa dell'ex insegnante.

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Di fatto, i focolai nelle Rsa sono diventati un caso a livello nazionale, e se in questi giorni hanno fatto scalpore le notizie dal Pio Albergo Trivulzio di Milano, al cui interno si sono registrati 27 decessi dall'inizio di aprile, quello di Soleto era stato già diversi giorni fa il primo esempio dell'elevatissimo rischio-contagi all'interno delle strutture per anziani, categoria sicuramente più fragile in caso di contrazione del virus.

Così, come a Milano, anche a Soleto arrivano gli ispettori del ministero della Salute per verificare come sia stata condotta la gestione della residenza sanitaria assistenziale dal momento in cui è stato accertato il primo caso di contagio da coronavirus fra gli ospiti (che fino al 20 marzo erano 93) a oggi, con un numero di anziani ospiti arrivato a 33. Trenta di questi - dati Asl - positivi al Covid-19. E gli ispettori dovranno anche verificare se e in capo a chi ci fossero obblighi di vigilanza sanitaria.

Subentra così il ministero della Salute al fianco della Procura di Lecce, che sta valutando le eventuali responsabilità penali. L'inchiesta condotta dal pubblico ministero Alberto Santaccatterina era sorta per fare luce sull'abbandono di persone in molti casi non autosufficienti ma ora - lo dice nelle righe il comunicato stampa di ieri sera della Asl - si valuta anche l'ipotesi di reato di omicidio colposo: «La correlazione diretta tra la carenza alimentare o assistenziale e la causa del decesso può essere effettuata solo dopo una analisi ponderata dei singoli casi. Verifica che al momento è in corso anche da parte della magistratura a cui la Asl assicura tutto il supporto necessario per l'accertamento dei fatti.
C'è di più. Nella mattinata di ieri è stato depositato alla stazione dei carabinieri di Soleto l'esposto di quattro famiglie degli anziani ospiti nella rsa di Soleto, riunitesi in un comitato che si è affidato all'avvocato Angela Rizzo: si chiede di capire perché una buona parte dei dipendenti de La Fontanella si sia fatta da parte, una volta appresa la notizia del primo contagio.

Si chiede di chiarire se il personale fosse stato autorizzato, e se siano stati regolarmente prodotti i certificati medici. Inoltre vengono richiamati trasmissioni televisive, articoli di giornali cartacei ed online, notizie e video pubblicati su Facebook in cui vengono ricostruite le fasi salienti del default della struttura: a cominciare dalle dichiarazioni del sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiato, che ha detto di avere sin da subito interpellato Asl, Prefettura e Regione. Come anche le dichiarazioni del personale medico sul degrado trovato nella Rsa nel momento del commissariamento, sia sotto il profilo igienico, che sanitario ed alimentare. Sono state peraltro citate le chiamate disperate di due anziani nelle giornate del 22 e del 30 marzo.

Degrado e lamentele che hanno dato il via all'inchiesta penale e hanno fatto finire La Fontanella fra le Rsa segnalate al ministero della Salute, anche per il dilagare dei contagi e per il numero di decessi arrivati ieri a dieci.
A questo proposito la direzione della Rsa ha dato incarico agli avvocati Michele e Giuseppe Bonsegna di depositare una memoria di oltre 20 pagine in cui vengono indicate tutte le iniziative prese, gli enti contattati, i provvedimenti d'urgenza adottati e un quadro complessivo della gestione nei giorni cruciali, ossia fra il 20 ed il 25 marzo. Il punto di vista, insomma, di chi ora si trova al centro delle accuse dei parenti e sotto le lenti d'ingrandimento della Procura e del ministero della Salute.

L'Asl, intanto, ribadisce che la gestione commissariale sarebbe subentrata ad una gestione privata arrivata in pratica a non garantire nemmeno i servizi minimi: «Abbiamo ripristinato una condizione igienico-sanitaria venuta meno nei giorni precedenti e abbiamo dato cura e assistenza medica e sanitaria agli ospiti. Presso la struttura proseguono gli interventi sanitari e assistenziali garantiti dalla Asl sin dal 26 marzo. Al momento della presa in carico della struttura, gli ospiti erano circa 90, alcuni portatori di disabilità gravi e in alcuni casi con completa non autosufficienza».

Verificheranno gli ispettori.

Una iniziativa vista di buon occhio dal senatore Iunio Valerio Romano (M5s): «Quanto accaduto alla residenza per anziani La Fontanella di Soleto è a dir poco inaudito. Ben vengano gli ispettori del ministero, per appurare le responsabilità anche di chi aveva precisi obblighi di vigilanza». Ed il portavoce alla Camera dei deputati del M5s, Leonardo Donno, ha inoltrato alla direzione sanitaria della Asl di Lecce, e per conoscenza al ministero della Salute, una richiesta di accesso agli atti per capire cosa sia successo nella Rsa La Fontanella di Soleto. La politica, per la prima volta, si interessa di questo caso. A due settimane dal primo contagio, dopo il decesso di dieci persone ed il contagio di quasi tutti gli ospiti.

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