Pandemia, piano ospedaliero fase due. Emiliano: «Si punta a 344 posti di terapia intensiva». Ecco come cambiano strutture e reparti

Il presidente Michele Emiliano
Il presidente Michele Emiliano
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 19:17
Emergenza, fase due contro il coronavirus. Undici ospedali per la gestione dell'emergenza, 1.803 casi al momento (compresi i decessi che sono 110 e i 39 guariti) e il 38 per cento degli ammalati ricoverato. Sono i  numeri della pandemia in Puglia.

La Regione si prepara ad un nuovo piano: «Stiamo presentando uno scenario che speriamo non si verifichi mai, ma che comunque dobbiamo preparare per evitare di essere presi in contropiede. Uno scenario con 3.500 contagiati da coronavirus», sono le parole del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano collegato in video conferenza insieme al direttore del dipartimento regionale Salute, Vito Montanaro.
«Nella fase due di potenziamento ci proponiamo per la terapia intensiva di arrivare a 344 posti complessivi partendo dai 173», ha detto il presidente aggiungendo che i posti per la Pneumologia arriveranno a 564 posti partendo dai 187 attuali e per le malattie infettive si punta a 709 posti partendo dai 352 attuali.  A questi si aggiungono 493 posti letto post acuzie per quei pazienti guariti, complessivamente quindi i posti letto sono 2.143. Qui le schede sulla nuova sanità in Puglia, ospedale per ospedale
 
LA NOVITA’
Sono diventati 11 gli ospedali in «prima linea» nell'emergenza coronavirus: all'iniziale rete di nove si sono aggiunti gli ospedali di Galatina (Lecce) e Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) che si uniscono ai poli ospedalieri pubblici Policlinico di Bari, Riuniti di Foggia, Perrino di Brindisi, Moscati di Taranto, Fazzi-Dea di Lecce e ospedale di Bisceglie; tra gli ospedali ecclesiastici c’è il Miulli di Acquaviva delle Fonti mentre tra i privati hanno aderito Villa Lucia di Conversano (Bari) e Anthea Hospital, sempre a Bari, la Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo. «Siccome c'è parecchia preoccupazione per le ordinarie attività sanitarie, gli ospedali non covid aperti – ha aggiunto Emiliano - sono 24 pubblici e 2 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, 22 strutture private e un ente ecclesiastico. Quindi a disposizione delle urgenze della popolazione pugliese ci sono 50 ospedali o case di cura private in grado di supplire a qualunque tipo di esigenza».
 
Emiliano ha anche precisato che ad oggi il 38% degli ammalati è ricoverato e il 7% è in terapia intensiva, mentre sono 121 i pugliesi ricoverati in rianimazione, 154 in pneumologia e 294 in malattie infettive.
«Abbiamo assunto 750 persone nel personale sanitario» per l'emergenza coronavirus, ha detto il presidente. «Queste assunzioni - ha proseguito Emiliano - hanno reso necessario di collocare negli alberghi il personale per tutelarlo maggiormente. Ovviamente noi non possiamo obbligare nessuno a non tornare a casa, ma a chi vorrà potrà usufruire degli alberghi che la Regione metterà a disposizione». Sempre in tema di personale, il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, rispondendo ad una domanda, ha aggiunto che a tutte le Asl è stato dato mandato di «prorogare i contratti a tempo determinato in scadenza».


  
LE MISURE RESTRITTIVE
 L’Italia sarà a casa fino a dopo Pasqua. Lo ha chiarito il ministro della Salute Roberto Speranza che ha confermato il prolungamento delle misure restrittive adottate dal governo per contenere la diffusione del coronavirus. Sebbene i dati migliorino «sarebbe un errore cadere in facili ottimismi – ha commentato il ministro -. L'allarme non è cessato e per questo è importante mantenere fino al 13 aprile tutte le misure di limitazioni economiche e sociali e degli spostamenti individuali».

E dello stesso avviso è anche il professore Luigi Lopalco, coordinatore scientifico della task force regionale pugliese per l'emergenza coronavirus che ha preso parte alla videoconferenza. Parola d’ordine: restare a casa. Modificare il decreto per il professore Lopalco è troppo prematuro. «Il livello di attenzione deve essere altissimo in Puglia e nel Sud Italia, noi siamo seduti su una polveriera – ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti -  Siamo in situazione di massima allerta, allentare ora questa attenzione potrebbe essere un po’ rischioso. Dobbiamo restare in casa il più possibile». 

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