Puglia, la “supposta” di Lopalco contro il rischio di nuovi contagi: «Al Sud il 99% della popolazione esposta»

Puglia, la “supposta” di Lopalco contro il rischio di nuovi contagi: «Al Sud il 99% della popolazione esposta»
di Paola COLACI
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Domenica 2 Agosto 2020, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 20:33
L’immagine di una maxi supposta in primo piano, sulla sua bacheca social. E a corredo un messaggio che non lascia spazio a interpretazioni alternative: «Il virus ha una logica matematica: se ci sono soggetti suscettibili da infettare e gli diamo la possibilità di farlo, lui infetta. E al Sud il è suscettibile il 99% della popolazione. Ecco perché dopo tante iniezioni di ottimismo, ora è doverosa una bella dose di sano realismo». Così l’epidemiologo Pierluigi Lopalco attraverso la sua pagina Facebook richiama tutti al rispetto delle regole e un maggiore senso di responsabilità. E per farlo questa volta sceglie di utilizzare l’immagine evocativa di quel “metodo di cura” che ha rappresentato uno dei peggiori spauracchi dell’infanzia dei tanti nati e cresciuti tra gli anni ’40 e gli anni ’60: la supposta, appunto.
 

Un vero incubo per un’intera generazione di “baby boomers”, come la definisce Lopalco, ma che punta a rappresentare un monito anche per i più giovani. «Lungi da me evocare uno dei peggiori
spauracchi della nostra infanzia di baby boomers, ma dopo tante iniezioni di ottimismo credo
sia doveroso una bella dose di richiamo di sano realismo – si legge nel messaggio
moralizzatore del capo della taskforce regionale contro il Covid - Spagna, Francia e Germania,
i Paesi europei a noi più prossimi, riportano un’importante impennata di casi. In Italia si
registrano le prime avvisaglie e le domande dalle cento pistole arrivano implacabili: avremo
anche noi una simile impennata? Se negli altri Paesi è già avvenuto, come mai da noi non si è
ancora verificato? Il virus, lo abbiamo detto più volte, ha una ferrea logica matematica: se ci
sono suscettibili da infettare e gli diamo la possibilità di farlo, lui infetta. In Italia è suscettibile
almeno il 90% della popolazione. Al Sud il 99%. Dobbiamo dunque limitarne la circolazione».
Sì, ma in che modo? «Attraverso la capacità di risposta della sanità pubblica e la ripresa da
parte dei cittadini di quel minimo di rispetto delle regole che si è colpevolmente abbandonato»
conclude l’epidemiologo.
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