Regionali e candidature, il medico di Berlusconi sulla candidatura di Lopalco: «Non giudico le sue scelte, ma io non accetterei mai»

Regionali e candidature, il medico di Berlusconi sulla candidatura di Lopalco: «Non giudico le sue scelte, ma io non accetterei mai»
di Oronzo MARTUCCI
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Sabato 11 Luglio 2020, 09:41
«Nessuna valutazione negativa su una possibile candidatura del professore Lopalco. Non do mai giudizi sulle persone. Ma se lo proponessero a me, direi di no»: così il professore Alberto Zangrillo, primario di Terapia Intensiva del San Raffaele di Milano e medico personale di Silvio Berlusconi, si pronuncia a proposito della possibile candidatura in una lista a sostegno di Emiliano presidente alle prossime elezioni regionali in Puglia, dove l’epidemiologo di origine mesagnese è stato ingaggiato come consulente per seguire l’andamento della pandemia e aiutare il presidente-assessore a fare le scelte migliori per affrontare la situazione.

Professore Zangrillo, lei ha dichiarato: “La politica ha bisogno di buon senso e di impegno civile con l’obiettivo di formare una vera classe dirigente. Ciò detto, sono contentissimo che questo tipo di impegno non mi riguardi”. Più di qualcuno ha letto questa dichiarazione come una critica al professore Lopalco.
«Nessuna critica, lo voglio ribadire, e nessuna valutazione sulle persone. Ormai mi ritrovo spesso a essere tirato in mezzo alle polemiche. Nel caso del professore Lopalco, voglio dire di più: se si candidasse non mi scandalizzerei. Anche se allo stato non mi risulta che ci sia un annuncio dell’interessato. Aggiungo che vi è una classe dirigente che è indubbiamente di qualità insufficiente e che un apporto di tipo tecnico non può che essere il benvenuto».

Conferma, tuttavia, la sua indisponibilità assoluta a ogni tipo di impegno politico.
«Ho fatto un patto con me stesso tanto tempo fa e se cambiassi idea equivarrebbe per me a una perdita di immagine e di credibilità. E io non ho intenzione di andare incontro a scelte e a situazioni di questo tipo. Il gossip mi accosta da tempo a ipotesi di impegno politico, ma ilmio no è netto. Mi lusinga che qualcuno mi abbia considerato in passato, proponendomi candidature a livello regionale o nazionale. Ma la mia risposta è stata e sarà sempre la stessa. Sono felice e sereno perché l’impegno politico non mi riguarderà mai».

Eppure le sue dichiarazioni hanno sempre una portata politica e alimentano polemiche, come quando ha sottolineato che il virus circola ancora ma in modo più debole, come emerge dalle cartelle cliniche dei ricoverati oppure che la malattia in questo momento non è la stessa di tremesi fa.
«Cominciamo dall’inizio. Credo che le decisioni del governo, a cominciare dal lockdown, abbiano prodotto un risultato più che positivo. Ed è grazie a quelle decisioni se l’Italia è riuscita a uscire prima di altri Paesi dalla prima fase. Le polemiche sono scoppiate quando ho semplicemente detto che in questa fase sono necessarie iniziative e misure efficaci per garantire la ripartenza. E questa necessità riguarda tutti i settori: il sanitario, quello economico, quello turistico e altri ancora».

Ci sono elementi per una ulteriore polemica.
«Guardi, chi opera nel campo scientifico non deve avere preoccupazione nel comunicare quello che osserva. È difficile, anzi impossibile, fare previsioni sul futuro, anche se tutti speriamo di uscire al più presto da questa situazione. Ma bisogna cogliere l’attimo e i dati del momento sono dati positivi, non possiamo negarlo».
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