L'ondata non si arresta: al Fazzi flusso continuo. Su il numero dei decessi

L'ondata non si arresta: al Fazzi flusso continuo. Su il numero dei decessi
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Domenica 15 Marzo 2020, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 18:48
Il mostro non si ferma. E il contagio continua, con numeri sempre più crescenti. In Puglia la pandemia da coronavirus è nella fase di espansione: sale a 248, secondo il bollettino ufficiale diramato in serata dalla Regione, il bilancio dei pazienti contagiati. E lievita anche la contabilità dei decessi: sono 16, perché ai 15 ieri comunicati dalla task force della Regione s'aggiunge un ulteriore morto (a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi).
La Puglia non presenta focolai, come ha analizzato lo stesso Pierluigi Lopalco (epidemiolgo di fama nazionale precettato dal governatore Michele Emiliano alla guida della task force). Ma il contagio galoppa. E preoccupa. Anche perché tocca sempre più il personale sanitario, così determinando un duplice, esiziale, effetto: sguarnisce la trincea di medici e infermieri e rischia di innescare l'effetto domino (il personale sanitario ha contatti quotidiani con pazienti, anche a rischio).
Ieri in Puglia, secondo quanto diffuso dal bollettino regionale, sono stati effettuati 336 test: 288 sono risultati negativi e 48 positivi. Un balzo in avanti di un quarto rispetto ai 200 del giorno precedente.
Con questo aggiornamento sale a 248 il numero delle persone contagiate in Puglia. Nella regione, altre cinque persone positive al Coronavirus sono morte, per un totale di 16 decessi complessivamente accertati. I nuovi casi positivi sono così suddivisi:
13 in provincia di Bari;
5 nella Bat;
14 in provincia di Brindisi;
14 in provincia di Lecce;
2 in provincia di Taranto;

il dato di Foggia ieri non era disponibile per motivi di carattere tecnico. I decessi sono avvenuti uno in provincia di Bari, a Turi; uno a Brindisi (un 73enne di San Vito dei Normanni, malato oncologico); due in provincia di Lecce e uno nella Bat.

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Duro il bilancio di ieri, per la provincia di Lecce: 14 positivi al coronavirus e due morti, uno dei quali è un 91enne di Carmiano. Ed è stata una giornata complicata per il Vito Fazzi di Lecce con almeno 15 casi sospetti arrivati in pronto soccorso, mentre a Galatina uno nella mattinata. In più c'è il caso di una paziente ricoverata a Copertino e negativa al coronavirus. Con la chiusura dell'Ospedale San Giuseppe da Copertino, la paziente è stata trasferita al reparto di Medicina di Galatina proprio perché negativa. Successivamente ha manifestato i sintomi tipici del coronavirus e infatti il tampone è risultato positivo. Da qui il trasferimento agli Infettivi, con la preoccupazione per quella permanenza in Medicina. E tra le preoccupazioni c'è anche quella di Galatina e Collemeto per un matrimonio celebrato con rito civile in un noto hotel della zona, con 70 invitati. La sorella e il cognato dello sposo, manutentore al Vito Fazzi di Lecce, sono risultati positivi (l'uomo è asintomatico) e per questo i 70 invitati, come pure i camerieri che hanno servito ai tavoli, sono tutti in quarantena con la sorveglianza del servizio di igiene pubblica della Asl di Lecce.

L'impatto si è fatto sentire in modo particolare nella giornata di ieri. Il pronto soccorso del Vito Fazzi ha combattuto tutto il giorno con i casi sospetti. È vero che sono più che dimezzati gli accessi per altre patologie, ma è altrettanto vero che la gestione dei casi sospetti è molto più complicata per le cautele necessarie a evitare un possibile contagio. Rimane il fatto che il dimezzarsi degli accessi consueti sarà un elemento di riflessione per il post epidemia perché, semmai ce ne fosse bisogno, questo calo racconta che molti accessi sono inappropriati.
Il trend è in crescita in tutto il Paese. La curva dei contagi si avvia verso il picco atteso nei prossimi giorni, superando per ora quota 20mila. Sono invece 2.335 le persone guarite. E cresce ancora la spinta percentuale sui morti, che sono 1.809, aumentando le preoccupazioni per un nuovo record allarmante: in un solo giorno 368 decessi, più che raddoppiato rispetto a sabato. Cifre il cui peso ricade in gran parte ancora sulla Lombardia per la quale, garantisce il premier Giuseppe Conte, «c'è massima attenzione». La regione si avvia verso il tutto esaurito nei reparti di terapia intensiva degli ospedali, dove per fortuna gli ingressi giornalieri sono dimezzati, stando agli ultimi dati. Ma sembra non bastare. E le altre regioni, Puglia compresa, potrebbero essere chiamate a dare una mano.
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