«Ci rivedremo presto»: le letterine ai nonni, lontani e isolati

«Ci rivedremo presto»: le letterine ai nonni, lontani e isolati
di Daniela PALMA
3 Minuti di Lettura
Sabato 28 Marzo 2020, 11:56
Qualcuno chiede notizie su quello che succede fuori, altri sono taciturni e fissano dalla finestra strade incredibilmente vuote. C'è chi prega, chi si isola, chi si sente smarrito, chi si sfoga piangendo. Perché, per assurdo, anche nelle case di riposo dove la vita degli anziani è rimasta la stessa di sempre, anche lì, ora, è tutto cambiato. Nessuna visita dei parenti, niente più chiacchiere e momenti di svago coi volontari, niente S. Messa in compagnia. Niente nipotini, soprattutto. Un microcosmo con un equilibrio che si nutre di relazioni umane, di contatti, di abbracci che, causa distanziamento sociale, rischia di andare in frantumi. Così, per aiutare i nonni a superare questo momento difficile, il Centro di Solidarietà Madonna della Coltura Onlus di Parabita, nel Salento, ha messo in campo un'iniziativa utile a ravvivare in qualche modo le giornate dei 25 anziani ospiti della struttura, provando a spiegargli che il mondo esterno non si è certo dimenticato di loro. “Caro nonno ti scrivo”, il nome della proposta che il presidente della Onlus, Fiorentino Seclì, insieme all'assistente sociale Gianna Nicoletti e all'animatrice Elena Gatto, hanno proposto alla comunità parabitana, in particolare ai bambini.

A tutti si chiede di scrivere un pensiero da leggere ai nonni, di dedicare loro un disegno, un lavoretto, una poesia, un racconto o una filastrocca che il personale in servizio possa leggere ai nonni in questi giorni, per farli sentire meno soli. Il progetto è partito solo ieri, ma le prime letterine non sono mancate: tanti disegnini e parole semplici per dire: «Coraggio nonni, ci rivedremo». Oppure: «Ci mancate, vi vogliamo bene».
«Oggi una nostra ospite di 101 anni mi ha telefonato racconta il presidente Fiorentino Seclì -. Piangendo, mi ha chiesto se avesse detto o fatto qualcosa di male nei miei confronti, visto che non ci vediamo da tanti giorni».

Il motivo della chiusura della struttura al pubblico, però, come la diffusione del virus e la motivazione della presenza di infermieri e personale sanitario con guanti e mascherine, agli anziani è stato ben spiegato. «Ma loro hanno un modo tutto particolare di reagire a queste notizie continua Seclì -. Il rischio è che si chiudano in se stessi e si impigriscano, perdendo quei progressi che, faticosamente, ogni giorno proviamo a fare tutti insieme, con l'aiuto di tanti volontari». E la differenza, nella Onlus parabitana, attiva dal 1994, si sente eccome, visto che gli ospiti, in tempi normali, sono sempre protagonisti di progetti, iniziative, collaborazioni con associazioni e persone comuni che non fanno mai mancare loro intrattenimento e pensieri positivi. Per riempire le giornate, oggi, possono contare su una tv connessa ad Internet che consente di seguire le Sante Messe della Basilica della Madonna della Coltura in diretta Facebook, ma anche video messaggi e video chiamate dei parenti, film, documentari.

«Ricevere i disegni dei bambini li renderebbe molto felici: li farebbe rendere conto che anche dall'esterno le persone si interessano ugualmente di loro e che quando tutto finirà potranno tornare a contare sull'affetto di tutta Parabita», spiega il presidente del Centro.
«Come dice il geriatra che opera nella nostra struttura, è meglio provare a infastidire il loro silenzio piuttosto che assecondarlo, per non farli sprofondare nella noia e nella solitudine. Ovviamente tutte queste misure continua Seclì e in primis il divieto di visita per i loro parenti, sono solo strumenti di tutela. Per questo motivo negli ultimi giorni mi sono attivato scrivendo al sindaco di Parabita Stefano Prete, chiedendogli di intercedere per noi presso le autorità sanitarie per poter effettuare dei tamponi su tutto il personale medico e paramedico che entra ed esce dalla struttura. Il rischio è altissimo, e il caso della Rsa di Soleto preoccupa molto. Non possiamo permetterci errori, meglio prendere qualche cautela in più che qualcuna in meno».

Per aderire all'iniziativa “Caro nonno ti scrivo”, intanto, è sufficiente inviare disegni e letterine dei bambini anche via Facebook, con un messaggio alla pagina Centro di Solidarietà Madonna della Coltura Onlus. Il loro grazie ed una preghiera sono assicurati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA