La Regione pronta a requisire macchinari e reagenti destinati al Veneto: «Servono a noi». Poi Emiliano chiama Zaia: «Accordo trovato»

La Regione pronta a requisire macchinari e reagenti destinati al Veneto: «Servono a noi». Poi Emiliano chiama Zaia: «Accordo trovato»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Aprile 2020, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 15:39
Erano destinati al Veneto, ma sono rimasti in Puglia. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, aveva infatti disposto la «requisizione in proprietà di due strumentazioni tecniche complete, piattaforme automatiche e reagenti, necessari per la diagnosi della positività/negatività al Coronavirus» presso la ditta Masmec di Modugno. Del provvedimento non c'è stato alla fine bisogno perché «di fronte alle legittime esigenze della Puglia - spiega Emiliano - la ditta Menarini e la ditta Masmec si sono subito adoperate per trovare l'adeguata soluzione, che è in via di individuazione».

Non solo. Emiliano ha contattato telefonicamente il governatore veneto Luca Zaia e i due hanno trovato un accordo per la distribuzione di macchinari e reagenti: secondo quanto concordato con le aziende arriveranno sia alla Puglia che al Veneto nei quantitativi e nei tempi previsti. «La tecnologia pugliese e le ricerche effettuate nel corso degli ultimi anni grazie ai finanziamenti della Regione Puglia nella fabbrica che realizza i macchinari - dichiara Emiliano -  e le validazioni di questi macchinari effettuate dall'Istituto di Igiene dell'Università degli Studi di Bari presso il Policlinico di Bari, consentiranno alla Puglia e al Veneto di aumentare il numero dei tamponi effettuati».

Nell'ordinanza, datata 1 aprile e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, il presidente Emiliano evidenziava e motivava così il provvedimento di requisizione, con «l'impossibilità di acquistare immediatamente almeno due dei macchinari in pronta consegna, potrebbe comportare grave danno alla salute dei cittadini pugliesi che non beneficiano attualmente di un numero di analisi di tamponi analogo a quello delle altre Regioni, meglio rifornite di macchinari e reagenti».

Nel provvedimento sottolineava come «esiste un delta amplissimo tra le analisi realizzabili in Puglia, che non arrivano alle 1.000 giornaliere, e quelle già realizzate da altre regioni che hanno evidentemente disponibilità di macchine e reagenti in numero tale da realizzare più di 6.000 analisi al giorno, e che tale differenziale è dovuto alla totale deregulation normativa della distribuzione sul territorio nazionale di dette macchine e reagenti». Emiliano ricorda ancora che «l'azienda Masmec, anche grazie alla collaborazione con la Regione Puglia ha realizzato una tecnologia innovativa idonea a velocizzare la diagnosi della positività/negatività Coronavirus», ma nei giorni scorsi ha dato la disponibilità alla consegna di «una sola strumentazione» al Policlinico di Bari, perché «altre quattro strumentazioni complete risultavano già destinate» ad un'azienda del Nord Italia.

La requisizione non è avvenuta, e l'accordo con le aziende e con Zaia risolve una questione che avrebbe potuto costituire un precedente importante nella storia delle relazioni fra Regioni, minando il principio di solidarietà e mutua assistenza sancito dalla Costituzione repubblicana. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA