Cassa integrazione: in Puglia già 11mila domande dalle imprese. Dubbi sui tempi di erogazione

Cassa integrazione: in Puglia già 11mila domande dalle imprese. Dubbi sui tempi di erogazione
di Pierpaolo SPADA
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Giovedì 2 Aprile 2020, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 19:18
Cassa integrazione in deroga, primo salvagente per imprese e lavoratori contro la crisi innescata dall’epidemia di coronavirus. Al 31 marzo, 11mila istanze sono pervenute alla Regione Puglia, con una media di 1.850 al giorno e per il tramite della piattaforma Sintesi avviata il 26. I soldi per soddisfarle, per ora, non mancano. Il problema riguarda, piuttosto, i tempi di erogazione. La procedura di approvazione delle pratiche non è, infatti, così snella e potrebbe richiedere alcune settimane. «Si sta lavorando senza sosta», assicurano dagli uffici regionali dell’assessorato al Lavoro. È da qui che il dato sull’andamento delle domande di Cigd proviene.

Si tratta della prima rilevazione ufficiale in materia. E ne dà conto in prima persona il coordinatore della Task force regionale per l’occupazione, Leo Caroli. Impossibile, per ora, ottenere anche il riferimento quantitativo ai lavoratori compresi nelle 11mila istanze fin qui inviate. Anche stimato, il dato sarebbe inattendibile perché la fase istruttoria è appena iniziata. L’ammortizzatore in deroga è stato disposto dal decreto “Cura Italia” del 17 marzo con uno stanziamento di 3,3 miliardi di euro. Di questi, 273,9 milioni di euro (8,3%) sono stati concessi alla Puglia. E una prima tranche - pari a 106,5 milioni di euro - è stata già liquidata.

Il 20 marzo, Regione, sindacati, associazioni datoriali e di categoria hanno sottoscritto gli Accordi Quadri che ne disciplinano la fruizione. Ne sono destinatari i datori di lavoro del settore privato con unità produttiva nel territorio pugliese, ivi inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario in costanza di rapporto di lavoro, ivi comprese quelle dei Fondi di Solidarietà Bilaterali. Sono beneficiari i lavoratori subordinati anche a tempo determinato, in forza al 23 febbraio 2020, con le qualifiche di operaio, impiegato e quadro.

Due le categorie escluse: dirigenti e lavoratori domestici. La durata del trattamento è di 9 settimane a decorrere dal 23 febbraio. La cassa in deroga è, in altre parole, l’ammortizzatore che lo Stato ha disposto a favore di tutte quelle aziende che non hanno i requisiti per usufruire della cassa integrazione ordinaria e dei Fondi integrativi salariali. Dunque, per tutti quei datori di lavoro che impiegano meno di 15 addetti ovvero anche un solo dipendente e che, tanto per effetto della crisi quanto del “lockdown” imposto dal governo alle attività non essenziali, hanno chiuso. Sono artigiani, negozianti, parrucchieri, salumieri, dipendenti degli studi professionali e non solo. Il tessuto produttivo più esteso della Puglia. Assorbire la prima valanga di istanze non è stata semplice. Ci sono voluti tre giorni per predisporre “Sintesi” e Caroli lo vuole dire: «Il sistema informatico ha retto. Quindi, ai tecnici della Regione va fatto un grande applauso».

Ciò che ha rischiato di non reggere è stata, piuttosto, la posta elettronica: «Era disponibile solo una Pec regionale. E, allora, in 24 ore, ne sono state attivate 7: una per ogni provincia, più quella centrale». Superato lo step di ricezione, la Regione si è, dunque, avviata a quello istruttorio: «Le domande saranno ora esaminate. A tal fine, è stato costituito un gruppo di lavoro composto oltre che dai funzionari e dai dirigenti della sezione Lavoro, anche da funzionari rivenienti dalle altre sezioni. Perciò ci saranno 14-15 persone a lavorare in maniera esclusiva sulla cassa in deroga». Dopodiché si passerà alla fase deliberativa, quella più delicata, per la quale, come detto, s’impone l’interrogativo più ingombrante: la tempistica.

«La relativa procedura - fa notare, infatti, lo stesso Caroli - prevede che le pratiche lavorate, una volta chiuse, debbano essere oggetto di determina da parte degli uffici. In altre parole, la pratica viene istruita e passa alla dirigente della sezione Lavoro che dispone la relativa determina, sia essa di approvazione o di rigetto, e la trasmette all’Inps che, a sua volta, autorizza o meno l’erogazione delle somme. Quindi, ci vuole del tempo. Noi tutti - assicura, però, il coordinatore della Task force - stiamo facendo il possibile per consentire a imprese e lavoratori di accedere rapidamente all’ammortizzatore». Compresa l’industria (che dispone della cassa ordinaria), l’80% del sistema produttivo regionale è fermo. Attive per decreto solo le aziende ritenute di pubblica utilità e quelle a esse collegate nella filiera che, in deroga, la prefettura può autorizzare ad operare. Rispetto a queste ultime, la Uil rileva che in Italia se ne contano 70mila, di cui 5.366 attive in Puglia.
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