Coronavirus, il Governo conferma: «Scuole chiuse fino al 15 marzo. Uno dei genitori potrà assentarsi dal lavoro». Si prepara una norma ad hoc

Coronavirus, il Governo conferma: «Scuole chiuse fino al 15 marzo. Uno dei genitori potrà assentarsi dal lavoro». Si prepara una norma ad hoc
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 12:28

Il Governo ha deciso e annuncia la decisione di chiudere tutte le scuole a partire da domani e fino al 15 marzo. La decisione arriva dopo aver consultato il Comitato tecnico-scientifico e all'Istituto superiore di sanità: il Governo ha adottato un decreto ad hoc. «Siamo consapevoli dell’impatto che una misura come la chiusura delle scuole potrà avere sui nuclei familiari e sul Paese - ha detto la viceministra Laura Castelli -, per questo ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati. È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il Ministro Gualtieri e gli altri Ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per venire incontro ai bisogni dei cittadini e delle famiglie e per ridurre al massimo i disagi».

Questa mattina, il presidente della Regione, Michele Emiliano ha detto: «Studenti restate a casa, dite che vi giustifica Emiliano», ribadendo quanto affermato ieri sera in un video su Facebook (lo proponiamo più in basso).

Dopo i casi di coronavirus riscontrati anche nella nostra regione, le istituzioni non hanno agito in modo univoco: alcuni sindaci hanno emanato subito ordinanze di chiusura delle scuole per sanificare gli ambienti, ordinanze valevoli dai 2 ai 4 giorni; altri sindaci hanno garantito il normale proseguimento del servizio, mentre la prefettura ha bacchettato ogni fuga in avanti, ribadendo le linee di indirizzo del ministero della Salute e bollando come «inutile» la misura che, nemmeno 24 ore dopo, il Governo sta valutando.

 



Oggi il governatore pugliese, in conferenza stampa, è tornato sul tema "scuole chiuse, scuole aperte", sollevando un polverone. Perché mentre alcuni i rappresentanti studenteschi di alcuni licei del Salento, già da ieri, hanno annunciato proteste, i docenti di ogni ordine e grado - sempre via social - sollevano il problema di come poter garantire le lezioni, vista la cronica carenza di mezzi tecnologici ed elettronici per le "lezioni a distanza". «Così si apre all'anarchia» commenta una pugliese in coda al post sulla conferenza stampa, pubblicato sulla pagina pubblica del presidente Emiliano. «Così ci si lava le mani del problema» le fa eco un altro cittadino.

Coronavirus, l'ipotesi: chiudere tutte le scuole. Anziani a casa, niente strette di mano

«L'allargamento del contagio è velocissimo. In sé il coronavirus non è molto più cattivo di una influenza, ma è la velocità del contagio che desta preoccupazione.
Ciò può determinare l'insorgere di numerosi focolai, difficili poi da gestire, come sta accadendo a Foggia. Di qui - ha detto Emiliano - la richiesta all'Istituto superiore di sanità di un documento che escluda scuole e università dai luoghi dove è possibile il contagio e la richiesta al Governo di chiudere le scuole, potere che l'esecutivo ha negato alle Regioni, anche impugnando l'ordinanza emessa dalla Regione Marche e ottenendone la sospensiva. La didattica è meno importante della salute pubblica, dunque invito le famiglie a non mandare i figli a scuola, non siete obbligati a farlo». 

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