Decaro abbandona la conferenza unificata: «Subito 5 milioni per i Comuni o interrompiamo i servizi»

Antonio Decaro
Antonio Decaro
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 22:10
Il presidente nazionale Anci Antonio Decaro ha abbandonato in segno di protesta i lavori della Conferenza unificata, convocata in videoconferenza, in attesa degli sviluppi del tavolo tecnico-politico. Con lui anche le Province rappresentate dal presidente dell'Upi Michele de Pascale.

«La capacità fiscale dei Comuni è drasticamente ridotta. Non per volontà di noi amministratori, né per volontà di cittadini e imprese che versano i tributi. È ridotta - ha dichiarato - , se non in alcuni casi azzerata, per la situazione che si è creata con il blocco delle attività economiche a seguito dell'emergenza sanitaria. L'effetto di questo stato di fatto è che non abbiamo entrate ora e non ne vediamo il recupero neppure in prospettiva. Il governo deve prendere consapevolezza di questa situazione e deve far fronte già nel prossimo decreto alla richiesta di 5 miliardi che gli enti locali hanno avanzato da tempo. Non possiamo aspettare oltre: si tratta di garantire ai cittadini italiani i servizi che i Comuni erogano, a cominciare dal trasporto pubblico e dalla raccolta dei rifiuti», ha spiegato Decaro.


«I sindaci - ha aggiunto - hanno dimostrato senso di responsabilità e senso delle istituzioni che rappresentano, fin dall'inizio di questa emergenza. L'abbiamo fatto ben consapevoli che questo è quel che i cittadini si aspettano da noi: leale collaborazione con tutte le istituzioni della Repubblica. Tuttavia anche la nostra buona volontà si ferma davanti all'inagibilità finanziaria dei Comuni che ci impedisce di approvare i bilanci e di continuare a lavorare per le nostre comunità. Abbiamo fin qui fronteggiato il problema senza risorse aggiuntive attraverso gli accordi con Mef, Cdp e Abi sulle rate dei mutui, per garantirci liquidità, e un'anticipazione di trasferimenti da parte del governo per 4,3 miliardi. Ma non possiamo andare avanti così. Ne va della possibilità per i Comuni di sopravvivere. Senza risorse nuove e immediate, saremo costretti a interrompere i servizi», ha concluso il presidente dell'Anci.

Accanto a lui anche le Province  «in prima fila per far fronte, con tutti i mezzi a disposizione, all'emergenza che sta attraversando il Paese, pienamente consapevoli che serve una risposta unitaria di tutto il sistema istituzionale. Ma non possiamo che rilevare la scarsa considerazione che il Governo sta riservando alle criticità che le Province, insieme ai Comuni stanno affrontando: con le entrate in picchiata e le spese straordinarie che stiamo sostenendo, i bilanci rischiano di saltare. Se saltano i bilanci, si interrompono i servizi, e non possiamo permettercelo», ha dichiarato il presidente dell'Upi Michele de Pascale.

«In nessuno dei decreti fin qui varati sono previste misure a favore degli Enti locali, nonostante le continue rassicurazioni che a parole ci arrivano dal Governo. Avevamo chiesto un fondo di almeno 5 miliardi per gli enti locali, perché i nostri bilanci rischiano di saltare. Non solo: crediamo che il nostro ruolo nella cosiddetta fase di ripresa debba essere primario, perché siamo in grado di promuovere subito investimenti, ma i segnali che stiamo cogliendo dal Governo non vanno in questa direzione. Nel lasciare a malincuore la conferenza, abbiamo come sempre apprezzato le parole del Ministro Boccia, ma al suo positivo lavoro di coordinamento e mediazione, serve seguano i fatti da parte del resto del Governo. Attendiamo, come sempre pienamente disponibili a riprendere il confronto, risposte chiare ed immediate», conclude de Pascale. 
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