Zona rossa al nord, quarantena per gli arrivi in Puglia. L'appello di Emiliano nella notte dell'esodo: «Tornate indietro»

Zona rossa al nord, quarantena per gli arrivi in Puglia. L'appello di Emiliano nella notte dell'esodo: «Tornate indietro»
di Paola ANCORA
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Domenica 8 Marzo 2020, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 20:36
Ignorando ogni appello alla responsabilità, tutti gli inviti dei medici e del personale impegnato in questi giorni di emergenze nelle corsie di ospedale sempre più affollate, sono moltissime le persone che hanno deciso di partire comunque, dirette al Sud e abbandonare, così, la zona rossa e la nuova zona arancione stabilite dal Governo. Per questo, alle 2.31 di sabato notte, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha firmato un'ordinanza per obbligare alla quarantena chiunque arriverà nella regione in queste ore.

Com'è noto, in piena notte, alle 3.20, il governo ha firmato il nuovo decreto, poi pubblicato alle 13 sulla Gazzetta Ufficiale, con cui è stabilito il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da altre 14 province, con l’estensione delle zone controllate a Piemonte ed Emilia-Romagna. Nel dettaglio, le province diventate “zona arancione” sono Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola e Alessandria. Disposizioni, queste, valide da oggi fino al 3 aprile.

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Alle 21 di domenica 8 marzo, i pugliesi rientrati al Sud erano 9.362. Il dato è stato diffuso dalla Regione Puglia: si tratta dei cittadini che si sono segnalati, compilando i moduli predisposti ad hoc. «Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: fermatevi e tornate indietro - ha detto e scritto in piena notte il governatore pugliese -. Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del Governo. State portando nei polmoni dei vostri fratelli e sorelle, dei vostri nonni, zii, cugini, genitori il virus che ha piegato il sistema sanitario del nord Italia. Avreste potuto proteggervi come prescritto, rimanendo in casa e adottando tutte le precauzioni che ormai avrete imparato. Ma avete preso una decisione sbagliata. Non ho purtroppo il potere di bloccarvi, ma posso ordinarvi di comunicare il vostro arrivo ai medici di famiglia e di rimanere a casa in isolamento fiduciario per 14 giorni. Se volete evitare queste conseguenze, se siete in Lombardia o nelle altre province indicate, non tornate adesso in Puglia e se siete già in viaggio ritornate indietro. So cosa state provando. Ma dovete essere lucidi. Questo esodo non aiuta voi e fa solo male, tanto male a chi in Puglia vi aspetta e vi ama. E a chi si trova in Puglia dico: non chiedetemi di chiudere i confini della regione, di bloccare aerei, treni, autobus e automobili perché non ho questo potere. La limitazione della libertà di circolazione è di esclusiva competenza del Governo nazionale».
 


Cosa prevede l'ordinanza regionale? Si intitola “Misure per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19 ai sensi dell’art.32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”. E dispone per il contrato e il contenimento «del diffondersi del virus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria», «di “evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori di cui al presente articolo, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza», con decorrenza dall’8 marzo 2020. Ancora. «Visto che gli organi di comunicazione hanno diffuso online la notizia della “fuga” da parte di centinaia di persone che, in vista dell’entrata in vigore del DPCM citato, hanno lasciato le città della Regione Lombardia e delle Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria”; considerato che l’esodo di un così elevato numero di persone provenienti dalle zone cosiddette rosse potrebbe comportare l’ingresso incontrollato in Puglia di soggetti a rischio di trasmissione del virus, con conseguente grave pregiudizio alla salute pubblica; considerati l'evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia e l'incremento dei casi sul territorio della Regione Puglia e considerato che è necessario assumere immediatamente ogni misura di contrasto e di contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19, ordina che:

Tutti gli individui che hanno fatto ingresso in Puglia con decorrenza dalla data del 7/03/2020 (sabato) provenienti dalla Regione Lombardia e dalle province indicate dal decreto del governo (le stesse citate in apertuta di questo servizio) hanno l’obbligo:
- di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;
- di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni;
- di osservare il divieto di spostamenti e viaggi;
- di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza;
- in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione.
La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza, comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art. 650 c.p., se il fatto non costituisce più grave reato).
 
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