Anche la Puglia aspetta la fine del lockdown: possibili riaperture dal 4 maggio. «Ma sarà molto graduale»

Anche la Puglia aspetta la fine del lockdown: possibili riaperture dal 4 maggio. «Ma sarà molto graduale»
di Roberta GRASSI
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Giovedì 9 Aprile 2020, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 08:50
Bisognerà imparare a conviverci, dicono i virologi del Covid-19. Il che significherà trovare il modo di far ripartire il Paese, pur nella consapevolezza che fino a quando non ci sarà un vaccino o una ritirata del virus, le vite di tutti non potranno mai essere le stesse. La linea spartiacque che divide il prima dal dopo è quella del 9 marzo scorso, il giorno del lockdown via via irrigidito con l'aumentare del numero di persone contagiate. La data che potrebbe sancire una minima, ritrovata, libertà è quella del 4 maggio prossimo. Trascorse le giornate più a rischio assembramenti: Pasquetta, 25 aprile e primo maggio.



La discesa dei contagi e le speranze. È ormai da qualche giorno che nella rituale conferenza stampa della Protezione civile, vengono comunicate notizie confortanti. Scende il numero dei contagiati e dei morti, aumentano le guarigioni. L'impatto numerico è tale da far ritenere di aver superato la vetta della collina e aver iniziato la discesa. Si inizia a valutare la possibilità di allentare la morsa delle restrizioni. Si sa che il premier, Giuseppe Conte, tanto inflessibile nell'annunciare le chiusure, è in contatto con il comitato tecnico scientifico anche per programmare una ripartenza.

Prime aperture dopo Pasqua. Anche in Puglia, come in tutta Italia, la speranza è che l'industria riparta. Ci sono i colossi che lo attendono, fonte di occupazione per migliaia di persone, ma anche le aziende più piccole e le attività commerciali che si occupano di merci ritenute non indispensabili per il sostentamento, che precedentemente sono state chiuse. Dopo Pasquetta si potrà pensare forse di far aprire i battenti alle prime attività, purché si possa rispettare il sacro principio del distanziamento di un metro.
Via le restrizioni. Dal 4 maggio potrebbe invece essere revocato l'ordine di non muoversi da casa se non in casi estremi. Allargando così la platea delle riaperture. Ma non è chiaro se includendo anche bar e ristoranti, i luoghi in cui è più difficile mantenere le distanze fra commensali e avventori. Le decisioni potranno essere assunte a livello centrale o delegate alle Regioni. L'estate, la particolare vocazione della Puglia alla vita all'aperto e ai tavolini per strada (con tanto di polemiche su dehors e simili) potrebbero consentire, qualora dovesse essere concessa agli enti locali una certa autonomia nella gradualità delle decisioni, di giocare d'anticipo. Considerato tra l'altro che il numero di contagi nel tacco d'Italia non è paragonabile a quanto si è verificato in Lombardia o in Veneto. Ci sono poi parrucchieri, estetisti e altre tipologie di servizi a contatto ravvicinato su cui si dovrà fare un ragionamento accurato.

Il turismo. Se si parla di attività ricettive, non si può fare a meno di pensare al turismo, dovendolo considerare per la Puglia una delle principali fonti di sostentamento dell'economia regionale. Se riapertura sarà, il 4 maggio, è chiaro che una parte degli introiti da turismo dovranno essere dati per perduti, nell'anno 2020. Quanto a programmazione a medio termine, anche parte dell'estate potrebbe essere compromessa. Ma gli esperti sanno che molto in Puglia, è dato dal last-minute. Difficile ipotizzare, tuttavia, che i collegamenti con l'estero possano tornare quelli di un tempo (la Francia ha già prolungato il lockdown oltre il 15 aprile). Probabilmente si dovrà rinunciare al comparto stranieri, in attesa anche di capire se vi sarà il via libera per lidi e locali sulla spiaggia.
Le scuole e i tribunali. Difficile che le scuole possano riaprire per concludere l'anno scolastico. Sui Tribunali, che hanno prorogato lo stop alle udienze fino all'11 maggio, ci sarà da fare valutazioni accurate considerate le strutture in cui si celebrano processi civili e penali. A scuola si tornerà a settembre e probabilmente non nelle stesse classi pollaio di prima e potendo ricorrere anche alla didattica online. Negli uffici pubblici si dovrà continuare a privilegiare lo smart working, in Tribunale pure si continuerà a favorire, per quanto possibile, i contatti telematici.
Le attività sportive. Probabilmente quelle individuali all'aperto (runner e ciclisti in testa alla fila) saranno le prime a essere permesse. Seguiranno gli sport di squadra, sempre all'aria aperta. Più difficile che tornino a poter essere frequentate, in tempi stretti, palestre e piscine.
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