Lopalco: «I cellulari per tracciare la catena del contagio». Epidemia, atteso il calo

Pierluigi Lopalco
Pierluigi Lopalco
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 18:09
Per ricostruire la catena di contagi, la task force regionale sta esaminando anche i dati, anonimi, delle celle telefoniche per tracciare gli spostamenti, «specialmente quelli tra Nord e Sud». Lo ha detto l' epidemiologo Pierluigi Lopalco, coordinatore scientifico della task force regionale pugliese per l'emergenza coronavirus, durante la videoconferenza convocata assieme al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per presentare il nuovo piano ospedaliero. Lopalco ha spiegato che sono stati chiesti «i dati all'Università di Pisa» perché attraverso la «geolocalizzazione delle catene di contagio» si potrebbe capire come il virus si sta spostando. Lo studio servirà a capire anche se i contagi in Puglia sono partiti, come si sospetta, da persone rientrate dal Nord: dall'inizio dell'epidemia sono rientrati circa 35mila pugliesi, almeno questo è il dato di chi si è auto-segnalato all'Asl.

 


IL CALO DEI CONTAGI
In Puglia «se dobbiamo prevedere quello che succederà tra oggi e i prossimi due o tre giorni ci aspettiamo che la situazione più o meno resti invariata, sperando che poi nel corso della settimana o della prossima settimana finalmente potremo osservare un calo della curva epidemica. Questo dipenderà molto anche dal comportamento dei cittadini che devono oggi più che mai restare chiusi in casa altrimenti vanificheranno tutti gli sforzi fatti fino ad ora». Lo ha detto il professore Pierluigi Lopalco, ordinario di igiene all’Università di Pisa e coordinatore emergenze epidemiologiche della Regione Puglia, presentando insieme al presidente della Regione Michele Emiliano e al direttore del dipartimento promozione della salute Vito Montanaro, il piano ospedaliero per l’emergenza coronavirus. «A oggi - ha spiegato - abbiamo fatto più di 14 mila test. Il numero di positivi è di 1800, il 12,8% del totale dei tamponi, questo significa quasi il 90% di negativi. E' una percentuale particolarmente favorevole. Siamo abbastanza confidenti che i numeri che forniamo siano molto vicini alla realtà del sistema di sorveglianza». 

 
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