Coronavirus, la chiamata degli artisti: «Spettacoli e concerti sui social per vincere la paura»

Coronavirus, la chiamata degli artisti: «Spettacoli e concerti sui social per vincere la paura»
di Ilaria MARINACI
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Domenica 8 Marzo 2020, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 19:57

Prima ancora che il ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini lanciasse l’appello agli artisti a usare i propri siti e canali social per diffondere la propria arte a distanza, l’attore salentino Ippolito Chiarello aveva già annunciato la sua iniziativa che parte domani sera e sarà un appuntamento fisso, alle 21, fino al 3 aprile, termine fissato – per il momento – per le disposizioni straordinarie di contenimento del Coronavirus, che comprendono anche la chiusura di cinema, teatri, musei, biblioteche.

Chiarello propone, quindi,  il primo Festival Virale di repertorio “Barbonaggio Teatrale Virtuale”. Il Barbonaggio inventato da Chiarello prevede uno spettacolo proposto per strada, a pezzi, “à la carte”, acquistabili dagli spettatori con una donazione. «Lancio l’idea a tutti i miei amici artisti. Non fermiamo “lo spettacolo” – scrive sui suoi canali social l’attore originario di Corsano – in questo momento in cui i teatri sono chiusi, forniamo un servizio, condividiamo spettacoli o spezzoni, apriamo discussioni, raccogliamo pensieri e stimoli per prossime creazioni. Raccogliamo promesse e proposte per nuove repliche. Critiche e insulti. Magari facciamo anche conoscere a tutti i nostri contatti il nostro lavoro». Un modo, insomma, di non fermare le emozioni e di prepararsi al ritorno in palcoscenico. «Proporrò ogni giorno – dettaglia Chiarello – un contributo video legato al lavoro con la mia compagnia e con le varie realtà con cui ho collaborato o collaboro, nel teatro, nel cinema, soprattutto inediti e sconosciuti; ma vi invito a visitate il mio sito e a usarlo come il “listino” del Barbonaggio teatrale. Scegliete quello che secondo voi vale la pena condividere e io cambierò programma». E il costo del biglietto? «Quando ci incontreremo dopo l’emergenza, a teatro, o per strada, abbracciatemi finalmente. Non pretendo di fare chissà che cosa – conclude – ma almeno continuo ad alimentare i miei sogni... e il teatro».  Sul sito www.ippolitochiarello.it il programma completo. 

Oltre a Chiarello, un altro artista salentino, il bassista Valerio Combass Bruno, in forza negli Après la Classe e nell’Orchestra Popolare Notte della Taranta, si è mosso già da qualche giorno offrendo lezioni gratuite di basso via Skype a chi abita nelle zone rosse. «Rinnovo l’appello – ha fatto sapere con un videomessaggio nelle ultime ore – estendendolo a livello nazionale. Visto che siamo tutti costretti a casa, chiunque voglia imparare a suonare con me, mi scriva in privato e programmeremo gli orari delle lezioni. Quello che faccio per lavoro, quindi, in questa circostanza lo offro a tutti i bassofili segregati». 

Ma, al netto di queste iniziative che vanno nella giusta direzione di non far fermare la cultura, il settore rischia l’emergenza se lo stop si prolungherà a lungo. E c’è preoccupazione fra gli operatori. Ama, l’Accademia Mediterranea dell’Attore, nell’annunciare la sospensione delle attività e la sperimentazione di forme alternative di partecipazione e di laboratorio a distanza anche attraverso piattaforme digitali della scuola, rimarca proprio questo aspetto. «Il Teatro è fatto da persone in carne ed ossa – scrive il direttore Franco Ungaro – e ci teniamo innanzitutto al loro benessere. Speriamo che questa sospensione serva davvero e che si possa superare questo momento molto difficile di tutto il mondo dello spettacolo e della cultura. Nella sola provincia di Lecce sono centinaia le realtà dello spettacolo, tra piccole e medie imprese, compagnie, lavoratrici e lavoratori che non hanno al momento alcuna garanzia sul proprio futuro lavorativo né accesso alle tutele e agli ammortizzatori sociali, né sembra per ora garantito alcun accesso alle misure di emergenza previste dallo Stato».

 

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