«Coprifuoco cancellato dal 21 giugno? Troppo tardi. Il governo valuti di anticipare. La stagione turistica sta per partire e questa decisione rischia di rappresentare un problema». Non più “sceriffi” in campo contro cittadini indisciplinati e giovani insofferenti alle regole anti-Covid e pronti, se necessario, a schierare vigili e polizia locale in strada per scongiurare assembramenti di piazze e centri cittadini. E niente più appelli sui social a non affollare città e località turistiche per passeggiate domenicali e gite al mare.
In vista dell’estate i sindaci pugliesi invertono la rotta. E complice l’allentamento della morsa del virus, il calo dei contagi e l’accelerazione della campagna vaccinale ora puntano sul “liberalismo”. E in vista della stagione estiva auspicano l’immediata ripartenza del turismo, della ristorazione e del commercio. Settori strategici tra i più colpiti dalla pandemia e per i quali la stagione alle porte si spera possa rappresentare una boccata d’ossigeno.
Le parole dei sindaci
Secondo quanto stabilisce il nuovo Decreto approvato dal governo di Mario Draghi lunedì sera e pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale, a partire da oggi il divieto di spostamenti dovuti a motivi diversi da quelli di lavoro, necessità o salute, attualmente previsto dalle 22 alle 5 sarà ridotto di un’ora: il rientro a casa sarà quindi possibile fino alle 23. Dal 7 giugno, poi, verrà portato a mezzanotte. Dal 21 giugno, infine, sarà cancellato definitivamente. E non ci saranno più limiti orari agli spostamenti. Abolizione prevista già da subito nelle regioni in zona bianca.
La parola d’ordine dell’Esecutivo di Draghi, dunque, è la gradualità. «Politica della prudenza condivisibile in linea di massima - riflettono i sindaci pugliesi - Ma abolire il coprifuoco il 21 giugno, a stagione turistica ormai avviata rischia di essere una scelta tardiva se non del tutto inutile». Ne è convinto Francesco Zaccaria, primo cittadino di Fasano in provincia di Brindisi. «La linea della prudenza e della moderazione rappresenta sempre la scelta migliore - precisa in premessa il sindaco - Ma è fondamentale che questa gradualità abbia una prospettiva definita. La data prevista per la cancellazione del coprifuoco è stata fissata al 21 giugno. Scadenza che si sarebbe potuta anticipare, a mio avviso. A fine giugno la stagione turistica è ormai partita e tale previsione rischia di compromettere l’avvio dell’estate».
A supporto della sua riflessione, Zaccaria punta i riflettori sui dati del contagio nella località turistica pugliese. «A Fasano i contagi sono calati drasticamente - rimarca - Nel giro di un mese i positivi sono scesi da 330 a meno di 10. E nel giro di pochi giorni mi auguro che la città possa essere Covid-free. Stesso andamento della curva epidemiologica che si sta registrano in tutta la regione, complice anche il notevole impulso dato alla campagna vaccinale. Perché attendere così a lungo, dunque, per eliminare il coprifuoco?»
Stesso interrogativo che si pone il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva: «La linea della prudenza e della gradualità ha dato i suo frutti, è indubbio - sottolinea il primo cittadino della città turistica - Come è altrettanto chiaro ormai che anche la campagna vaccinale sta restituendo i suoi effetti positivi. Ecco perché ora auspico che l’abolizione del coprifuoco possa essere anticipata dal governo. La Puglia ha necessità di ripartire. E la stagione turistica è ormai alle porte. Ecco perché auspico una accelerata sul fronte della revisione di alcune misure. Ferma restando l’esigenza di monitorare l’andamento della pandemia e tenere sotto controllo i numeri del contagio».
Posizione mediana quella del sindaco di Otranto Luciano Cariddi: «L’auspicio di vedere allentate le restrizioni c’è - dichiara - Ma ritengo che chi è al governo abbia ponderato bene ogni decisione». Linea “rigorista” e orientata alla gradualità, invece, quella del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. «Sarebbe stato poco oculato prevedere uno stacco netto tra il regime restrittivo e l’ideale liberi tutti - fa sapere - La gradualità introdotta dal Governo Draghi è una garanzia affinché i sacrifici fatti fino a oggi e il grande lavoro svolto nella prima fase della campagna vaccinale non vadano perduti. La gradualità e il tempo per applicarla sono elementi imprescindibili, infatti, se vogliamo costruire una ripartenza che abbia effetti duraturi: dobbiamo liberarci definitivamente del virus, per questo motivo non possiamo permetterci passi falsi o accelerazioni che potrebbero rigettarci nell’incubo delle restrizioni. L’importante è programmare il futuro e sostenere le aziende, come abbiamo fatto a Taranto con un pacchetto mirato di interventi. Al Governo tocca fare presto sui ristori e, soprattutto sulle forniture dei vaccini».