Puglia, l'aumento dei contagi è più contenuto. Ma a Lecce c'è il maggior incremento

Secondo Gimbe il miglioramento segnalato nell'ultima settimana

Puglia, l'aumento dei contagi è più contenuto. Ma a Lecce c'è il maggior incremento
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Giovedì 1 Aprile 2021, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 08:11

Un piccolo ma significativo spiraglio. La tendenza degli aumenti dei contagi in Puglia subisce un rallentamento. Ossia, la linea dei nuovi contagi Covid in Puglia resta in salita ma in maniera meno accentuata rispetto alle tre settimane precedenti, segnale di un primo rallentamento della salita della curva epidemiologica.

I dati 

Secondo il nuovo monitoraggio della fondazione Gimbe, dal 24 al 30 marzo, rispetto alla settimana precedente, i casi sono aumentati del 3,2%. Sette giorni fa l'incremento era stato invece del 15,7%.

Si riduce anche l'incremento percentuale dei casi totali di contagio, passando dal 7 al 6,7%. Peggiora, però, l'indicatore relativo ai «casi attualmente positivi ogni 100 mila residenti», che passa da 1.103 a 1.183.

Lecce maglia nera

La provincia che registra il maggior incremento settimanale di contagi è quella di Lecce (+9,8%). Per quanto riguarda i vaccini, la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 4,8% (media Italia 5,3%). La percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 26% (media Italia 28,8%).

A livello nazionale

Nella settimana 24-30 marzo 2021, rispetto alla precedente, si rileva una nuova riduzione dei nuovi casi (141.396 rispetto a 150.181, pari a -5,9%) a fronte di un incremento del 4,8% dei decessi (3.000 rispetto a 2.878). Stabili i casi attualmente positivi (562.832) mentre sono in aumento del 2,8% i ricoveri con sintomi (29.231 rispetto a 28.428) e del 4,8% le terapie intensive (3.716 rispetto a 3.546).

«Per la seconda settimana consecutiva a livello nazionale - commenta il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta - si rileva una lenta discesa del numero di nuovi casi e del loro incremento percentuale, anche se il dato risente di notevoli differenze regionali correlate al livello di restrizioni di 3 settimane fa».

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