Nel consorzio Osiride due imprese pugliesi: così la Terra sarà vista da 36 satelliti

Nel consorzio Osiride due imprese pugliesi: così la Terra sarà vista da 36 satelliti
di Beppe STALLONE
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Sabato 5 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:33

Trentasei satelliti per osservare il pianeta Terra, per monitorare, studiare, approfondire, prevenire e curare. Trentasei sentinelle spaziali che forniranno dati e foto utili al Dipartimento della Protezione Civile e alle altre amministrazioni per fronteggiare il dissesto idrogeologico e gli incendi, per proteggere le coste e monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria, le condizioni meteorologiche, il traffico marittimo. È Iride, il più importante programma spaziale europeo per l’osservazione della Terra a bassa quota. Iride rappresenta una componente rilevante del NextGenerationEU dedicata allo sviluppo delle attività spaziali, a supporto della transizione ecologica e digitale.

Il programma realizzerà un sistema che include tutte le componenti (upstream, downstream e servizi) per fornire servizi geospaziali a livello nazionale ed europeo, sia alla pubblica Amministrazione che ai clienti privati. Fornirà, infine, dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di startup, piccole e medie imprese e industrie di settore. A fornire soluzioni operative per Iride ci penserà il consorzio Osiride. Due delle quattro aziende che fanno parte del consorzio Osiride sono pugliesi, di Molfetta e di Bari per la precisione e cioè Exprivia spa e Planetek Italia srl.

Orgogliosi di far parte del consorzio

«Siamo orgogliosi di far parte di un consorzio che riunisce importanti aziende italiane impegnate a dare il proprio contributo per il settore aerospaziale - dichiara Domenico Favuzzi, presidente e amministratore delegato di Exprivia - in un periodo storico in cui la tecnologia può essere di supporto al monitoraggio e all’analisi dei fenomeni naturali, con ricadute nella vita di tutti i giorni.

Nel mercato dei sistemi e delle applicazioni per lo spazio, cerchiamo di generare sinergie di valore creando le condizioni per lo sviluppo di soluzioni progettuali che vadano nella direzione delle imprese e dei cittadini, con uno sguardo sempre attento alla transizione ecologica e digitale». L’altra azienda pugliese è Planetek. «Il consorzio Osiride dà a Planetek Italia un’opportunità unica di partecipare alla realizzazione di una grande costellazione - dichiara Giovanni Sylos Labini, amministratore delegato di Planetek Italia - aprendo un lungo futuro alle nostre applicazioni innovative di osservazione della Terra e aumentando la nostra capacità di confrontarci anche su grandi mercati internazionali». Le altre due azienda sono D-orbit spa di Como e Serco Italia spa di Roma. Il consorzio nasce per affrontare con le tecnologie più all’avanguardia le sfide del programma di osservazione della Terra. Produrrà idee favorendo la nascita di startup e approcci innovativi per lo sviluppo della costellazione satellitare Iride. Osiride estenderà i benefici anche a un ampio ecosistema di piccole e medie imprese e startup in tutte le regioni italiane garantendo così innovazione e ulteriore impulso alla crescita dei distretti aerospaziali.

Le quattro società partner di Osiride sono specializzate e leader in diversi segmenti del settore dell’osservazione della Terra. In particolare, Exprivia di Molfetta nei sistemi di terra e nelle soluzioni software aziendali per clienti pubblici e privati, Planetek Italia di Bari nello sviluppo di servizi e analytics derivati da osservazione della Terra, D-Orbit azienda leader nel settore della logistica spaziale e dei servizi di trasporto e Serco Italia di Roma con una lunga esperienza nel progettare e operare infrastrutture per la gestione del dato satellitare. Iride sarà composto da una costellazione di 36 satelliti di vario tipo e dimensione che combinano sensori SAR, ottici, pancromatici, iperspettrali e infrarossi.

I tempi

La costellazione sarà realizzata in Italia e completata entro il 2026 con il supporto di Esa (Agenzia spaziale europea) e Asi (Agenzia Spaziale Italiana) per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro stanziati nell’ambito del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Il contesto e la dimensione dei progetti di Iride sono tali da generare numerose opportunità di lavoro per giovani talenti, ricercatori e professionisti che lavorano alle tecnologie dello spazio. Ricordiamo che ad annunciare il nome assegnato alla futura costellazione satellitare cioè Iride, fu il 18 maggio scorso Samantha Cristoforetti, direttamente dalla Stazione spaziale internazionale in occasione della prima inflight call mediatica. La commissione esaminatrice presieduta da Samantha Cristoforetti e composta dagli astronauti Luca Parmitano e Roberto Vettori, scelse questo nome tra 1061 proposte ricevute da più di 600 istituti scolastici che parteciparono al concorso “Spazio alle idee”. Il lancio del primo satellite della costellazione Iride è previsto nel 2025 e i primi servizi sono attesi nel 2026, ha dichiarato qualche settimana fa Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea. Il programma Iride ha detto ancora Cheli, «sarà costituito da una serie di satelliti equipaggiati con strumenti di tipo diverso, dall’ottico al radar».

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