L’obiettivo è comune: abbattere i costi delle bollette e mitigare l’impatto dei rincari producendo e condividendo energia da fonti rinnovabili. E in Puglia la strategia di Comuni, aziende ma anche Diocesi e parrocchie ora passa attraverso le Comunità energetiche sostenibili (Ces). Un modello basato su autoproduzione, autoconsumo e condivisione di energia da fonti rinnovabili, elettriche e termiche che - gli esperti ne sono convinti - è in grado di consentire una riduzione dei costi dell’energia fino al 25% per le abitazioni e condomini e fino al 20% per le piccole e medie imprese e le pubbliche amministrazioni. Un fronte innovativo che - secondo un’analisi di Legambiente - attualmente vede la Puglia al secondo posto in Italia per numero di comunità energetiche nascenti. Ma in prospettiva il 2022 sarà l’anno decisivo per l’implementazione delle Ces in tre regioni: Sardegna e Sicilia ma e Puglia.
Biccari e gli altri Comuni: le sperimentazioni "taglia-bollette"
A sperimentare per primo un modello di Comunità energetica già nel 2020, tuttavia, è stato il Comune di Biccari. Nel borgo di 2.700 abitanti sui monti Dauni, in provincia di Foggia, il sindaco Gianfilippo Mignogna attraverso 200 kW di pannelli fotovoltaici installati su edifici pubblici e scuole, è riuscito a mandare a regime un modello di Ces che oggi è in grado di garantire autonomia energetica a 60 famiglie. E un risparmio netto in bolletta da 200 euro al mese. Ma a scommettere sulla Comunità energetica a Roseto Valfortore, sempre in provincia di Foggia, è stata la società Friendly Power. Al progetto sino a oggi hanno aderito 30 utenze, tra cittadini e piccole e medie imprese. Una “società” che ha commissionato due impianti: uno da 10 kW e l’altro da 80 Kw che consente di godere dell’autoconsumo di energia e immettere in rete quella eccedente. Più ambizioso il progetto “Pan – Puglia Active Network”, attivato da E-distribuzione per connettere trentamila chilometri di rete elettrica a 44mila impianti di produzione da fonte rinnovabile all’interno di una grande smart grid. Cittadini, enti locali e amministrazione insieme per produrre e condividere energia rinnovabile anche a Melpignano, primo Comune del Salento punta a convertirsi in comunità energetica rinnovabile. «Ma stiamo lavorando nella stessa direzione anche su a Galatone e Salice Salentino» ha annunciato nelle scorse ore il presidente di Legacoop, Carmelo Rollo.
Confindustria: «Anche le imprese insieme per abbattere i costi»
Autonomia energetica alla quale ora puntano anche le imprese. E in questa direzione, la Giunta regionale ha approvato una serie di interventi per agevolare, anche intercettando i fondi previsti dal Pnrr, la riconversione degli impianti energetici delle aziende e per favorire l’auto-produzione. Ma dopo l’allarme lanciato contro il caro-energia, a Bari un gruppo di imprese private e di soggetti pubblici nelle scorse settimane hanno dato vita alla “Comunità per l’efficienza energetica nelle aree del Consorzio Asi di Bari”.
La sperimentazione passa anche da Diocesi e parrocchie
Cornice normativa al centro di un approfondimento condotto dal gruppo di lavoro coordinato da Vincenzo Tondi della Mura, professore ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università del Salento. «Ma nelle scorse settimane a chiedere il contributo di Unisalento rispetto al tema delle Comunità energetiche applicate è stata la Diocesi di Brindisi - ha fatto sapere Paolo Congedo, professore di “Fisica Tecnica Ambientale” di Unisalento - Sulla molteplicità degli aspetti legati alla crisi energetica è alta la sensibilità di Enti ecclesiastici e parrocchie. E questa forma di aggregazione anche che può rendere indipendenti intere comunità. Comprese quelle ecclesiali».
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