Comitato Lep, primo incontro: «Entro l'anno la consegna del dossier»

Comitato Lep, primo incontro: «Entro l'anno la consegna del dossier»
di Giuseppe ANDRIANI
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 05:00

Si è insediato ufficialmente ieri il Clep, il Comitato per l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni (lep) sui diritti civili e sociali per procedere con l’Autonomia differenziata. È un «prestigioso gruppo di 61 esperti che offre gratuitamente le proprie competenze e professionalità a supporto del lavoro della cabina di regia, con l’obiettivo di individuare finalmente quei diritti civili e sociali che il cittadino italiano può pretendere dai vari soggetti costituenti la Repubblica italiana», ha detto Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e per le autonomie, il primo a prendere la parola durante l’incontro. Si tratta, aggiunge, di «un percorso che verrà affrontato da un punto di vista tecnico e non politico, quale è la natura di questo comitato. Da oltre 22 anni c’è un vuoto normativo che deve essere colmato, individuando finalmente quei diritti civili e sociali stabiliti nella prima parte della Costituzione che non possono - sottolinea Calderoli - essere considerati di destra o di sinistra ma sono di tutti i cittadini italiani. Sotto la sapiente guida del Professor Cassese, come capitano di questa avventura, sono certo che il Clep saprà affrontare questa storica sfida». 

I primi passi

Il professor Cassese ha illustrato ai componenti le modalità con cui procederanno i lavori. Ci saranno dieci sottogruppi legati alle tematiche. E intanto si procederà con l’individuazione di materie o ambiti di materia che abbiano o non abbiano riferibilità con i Lep. Ci sono infatti materie che, non avendo incidenza su diritti civili e sociali, non hanno necessità di individuazione Lep. Tale fase occuperà la prima parte dei lavori, che si prevede di concludere entro giugno. Verrà poi una seconda fase durante la quale si procederà alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per le materie o gli ambiti di materia restanti. Si prevede di concludere questa seconda parte dei lavori entro ottobre. E di chiudere i lavori per dicembre.
Sono sei i pugliesi tra i 61 saggi individuati dal governo. Si tratta di Luciano Violante, ex presidente della Camera; i docenti di Unisalento Pier Luigi Portaluri, Mario Esposito e Vincenzo Tondi Della Mura; il professore di Uniba, Francesco Porcelli; il presidente dell’Anvur, già rettore dell’Università di Bari, Antonio Felice Uricchio. 
«La priorità adesso è individuare un metodo di lavoro - ha commentato a margine il professore dell’Università del Salento ed esperto in Diritto amministrativo, Pier Luigi Portaluri -. Abbiamo iniziato una navigazione senza punti fissi, per cui dovremo inventarci nuove costellazioni che ci guidino. Sappiamo solo di dover fare una ricognizione dei livelli essenziali con riferimento alle prestazioni del polo pubblico. Ma come si definisce una prestazione? E come si declina questo concetto nelle varie materie? Per esempio, per restare negli ambiti che mi sono da sempre più cari, come si identifica una prestazione ambientale, paesaggistica, o urbanistica? In quest’ultimo settore potrebbe tornarci utile l’esperienza dei gloriosi standard del 1968, ovviamente da aggiornare in senso non più solo quantitativo, ma anche qualitativo e appunto prestazionale».
Il primo approccio è stato legato al metodo da utilizzare. «Ma come diceva Norberto Bobbio dietro ogni battaglia di metodo ce n’è una di merito - aggiunge Vincenzo Tondi Della Mura, docente di Diritto Costituzionale -. Il problema fondamentale è la ricognizione delle materie e delle funzioni. Nel disegno di Legge si parla di “materie concernenti”. Il punto è proprio su quel termine: concernenti. Ci sono due ipotesi: lavorare a tutto campo, anche sulle funzioni, quindi includendo le prospettive. O lavorare solo su quello che già c’è. De iuro condendo o de iuro condito? Se si lavora sul diritto auspicabile credo che ci si possa avventurare in un lavoro improbo. Noi siamo chiamati a un’opera pioneristica, perché non ci sono precedenti». 
«Si è incardinato il lavoro dal punto di vista tecnico - commenta Francesco Porcelli, professore di Economia Politica all’Università di Bari -. Il ministro Calderoli e il presidente Cassese hanno spiegato a grandi linee tempi e modalità di ciò che andremo a fare. Adesso dovremo iniziare a lavorare. Ho notato un grande entusiasmo verso la realizzazione dell’obiettivo. Ho apprezzato molto che il ministro abbia sottolineato più volte il ruolo tecnico dei componenti del comitato». 
La strada è (più o meno) tracciata.

Al comitato, adesso, il compito di gantire i Lep. In qualunque modo ci si arrivi.

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