Collegi, big in campo: supersfide nel Salento

Collegi, big in campo: supersfide nel Salento
di Oronzo MARTUCCI
4 Minuti di Lettura
Domenica 26 Novembre 2017, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 17:32
Non ci potrà essere un effetto Salento sul risultato nazionale delle prossime elezioni politiche, perché anche a voler fare riferimento al Grande Salento che di fatto coincide con il collegio plurinominale pugliese numero 2 del Senato, le scelte di 2 milioni di cittadini residenti difficilmente incideranno sulla vittoria dei partiti o delle coalizioni in campo. E’ certo però che nel Grande Salento ci saranno scontri anche diretti tra big o ex della politica italiana.
Basti pensare che nei collegi uninominali della Camera e in quelli plurinominali ci saranno sicuramente in campo: l’ex premier Massimo D’Alema, che ha già dichiarato l’intenzione di ripartire dall’area di Gallipoli (vi ricordate quando veniva etichettato come il deputato di Gallipoli?) come candidato di Mdp per la sua personale campagna elettorale anti Pd e anti renziana; la viceministro Teresa Bellanova, pupilla del segretario nazionale Matteo Renzi (che la cita spesso) e punto di riferimento politico dell’area di maggioranza del Pd e del ministro Maurizio Martina; l’ex ministro e leader di Direzione Italia Raffaele Fitto, ora europarlamentare, pronto dopo 3 anni di contrapposizione, a riprendere posto nell’area di centrodestra con il consenso di Silvio Berlusconi; il presidente della Giunta per le elezioni del Senato, Dario Stefàno, il quale, dopo essere stato eletto nel 2013 a Palazzo Madama con la sinistra radicale di Nichi Vendola, è pronto a schierarsi con il centrosinistra a trazione renziana e a diventare il punto di riferimento dell’area dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia o di una civica che accompagni la coalizione a guida Pd.
I quattro big si muovono soprattutto nella provincia di Lecce, ma la loro notorietà potrebbe portarli a candidarsi nei collegi plurinominali con liste bloccate ed elezione sicura (o quasi, almeno per i grandi partiti) che fanno riferimento ad aree geografiche più ampie come per Stefàno nel collegio plurinominale numero 2 del Senato. D’Alema però ha dichiarato di volersi misurare senza possibili paracaduti e candidature nelle liste plurinominali bloccate e di voler verificare il suo peso politico-elettorale in un collegio uninominale. Se si candidasse nel collegio della Camera numero 8 si potrebbe ritrovare in contrapposizione a Fitto, il quale nel caso di candidatura nell’uninominale lo farà in quel collegio che comprende il suo Comune di origine, Maglie, oltre che Gallipoli.
Teresa Bellanova potrebbe essere candidata capolista nel collegio pluririnominale numero 2 della Puglia, quello che mette insieme i collegi uninominali di Lecce, Casarano, Nardò e Francavilla Fontana. Anche per fare spazio ad altre candidature salentine nei collegi uninominali. In particolare nel Salento il Pd dovrà trovare spazio per il deputato uscente Federico Massa, dell’area del ministro Andrea Orlando, per Salvatore Capone (area Martina) e per l’assessore regionale al turismo Loredana Capone, la quale fa riferimento all’area Fronte Dem guidata dal presidente della Regione Michele Emiliano.
 
Il governatore, che nel partito nazionale conta il 10,5 per cento (risultati delle primarie), spera di ottenere nella ripartizione dei collegi uninominali 11 postazioni, in qualche caso con doppia candidatura anche nei collegi plurinominali. Qualcuno ha ipotizzato anche la possibilità che, come già fece nel 2013 Nichi Vendola quando alle politiche si candidò e fu eletto alla Camera pur essendo presidente della Regione, Emiliano si preponga agli elettori per dare forza al Pd. Salvo poi dimettersi, proprio come fece il suo predecessore.
Venerdì sera, durante una manifestazione di Mdp all’hotel Tiziano di Lecce, è stato proprio D’Alema a mettere in guardia Emiliano e a fargli giungere il messaggio che non è una strada percorribile. “Gli consiglio di fare il presidente della Regione, non mi pare che il suo compito sia quello di tuffarsi nella campagna elettorale. Per ora noi continueremo ad appoggiare il governo regionale perché facciamo parte della maggioranza, ma se scenderà in campo contro di noi sarà lui che romperà la maggioranza”, ha evidenziato l’ex premier. “Faccia il presidente della Regione, dove nessuno di noi è intenzionato a dargli fastidio”, ha concluso.
Ieri è arrivata la replica dell’interessato. «D’Alema è mal informato. Io sono il presidente della Regione Puglia, figuriamoci se mi candido alle politiche», ha detto Emiliano. «Io non sono come altri - ha aggiunto Emiliano - a caccia di una sistemazione. Sono il presidente di una delle più belle regioni d’Italia. È inutile discutere di questo. Non sarò certamente tra i candidati alle elezioni politiche».
Insomma, almeno questo capitolo del confronto-scontro, con possibili conseguenze sul futuro della Regione, per ora sembra chiuso. Però, sicuramente altri elementi di frizione nasceranno nel rapporto tra Emiliano, che comunque rimane esponente del Pd, ed Mdp alla Regione. Tant’è che da alcuni mesi i consiglieri di Mdp tengono sotto tiro tutte le iniziative del governo regionale e contestano con toni da opposione il governo della sanità, un settore gestito direttamente dal presidente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA