La classifica delle città più inquinate d'Italia: c'è una pugliese tra le prime cinque. Livelli oltre i limiti dell'Oms ovunque

La classifica delle città più inquinate d'Italia: c'è una pugliese tra le prime cinque. Livelli oltre i limiti dell'Oms ovunque
di Giuseppe ANDRIANI
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Martedì 31 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 14:27

In tutte le città pugliesi le particelle di polveri sottili sono ben oltre i limiti consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Salute (Oms). L’allarme è di Legambiente, nel report annuale Mal’Aria, che analizza la concentrazione di inquinamento nelle varie città in Italia. I limiti, però, rispondono a una duplice natura: da una parte c’è la legge, e attualmente i capoluoghi di provincia in Puglia sono tutti al di sotto di quanto prescritto; dall’altra parte ci sono le indicazioni dell’Oms, che hanno livelli chiaramente più bassi e per cui l’allarme è ben evidente, tanto nelle grandi città del Nord quanto in Puglia. E c’è poi da ricordare come anche i limiti previsti dalla legge saranno drasticamente ridotti nel 2030 e saranno guai un po’ per tutti. Va poi diviso il “tipo” di inquinamento: Legambiente prende in esame quello da biossido di azoto (No2), il pm10 (particelle che possono arrivare fino al tratto superiore dell’apparato respiratorio, dal naso alla laringe) e il pm2,5 (particelle che si spingono fino ai bronchi, la parte più profonda dell’apparato respiratorio). 

La classifica delle città più inquinate

A livello nazionale, per il pm10 le città più inquinate sono Torino, Cremona e Milano; tra le pugliesi Andria è la maglia nera, al quinto posto a livello nazionale. Milano e Torino figurano anche tra le peggiori per il biossido di azoto, seguite poi da Como, Palermo, Catania e Roma. 
A livello regionale, come detto, l’emergenza c’è, nonostante tutte le città rientrino nei limiti di legge, almeno quelli attuali.

Per i valori legati al Pm10 nell’aria, Andria è a 34 microgrammi per centimetro cubo, sotto i 40 µm previsti dalla legge, che diventeranno però 20 nel 2030. E allora saranno guai per tutti, visto che nessuna città pugliese è al di sotto di questa soglia. Da tener presente, per altro, che le indicazioni dell’Oms fissano il limite a 15. Situazione simile per quel che riguarda il Pm2,5, con il limite dell’Oms a 5, la soglia di legge a 20 e le città pugliesi che vanno dagli 11 µm di Taranto, Foggia e Barletta ai 16 µm di Andria. 

«L’inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche sanitario e di salute pubblica di grande importanza - ha commentato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia -. In Europa, è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l’Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da Pm2.5, pari a un quinto di quelli rilevati in tutto il continente. La Direttiva europea sulla qualità dell’aria, recentemente proposta, rappresenta solo il primo step di una sfida importante. Le nuove AQGs (Air Quality Guidelines) impongono un notevole adeguamento rispetto ai valori guida OMS e introducono nuove metriche, come il dimezzamento dei valori di legge attuali». Il cambiamento passa anche dalla Puglia: «Tutte le città pugliesi sono chiamate a dare il proprio contributo, in tutela della salute dei loro cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura. Nelle città è fondamentale la promozione di azioni concrete sulla mobilità sostenibile attraverso investimenti importanti sul trasporto pubblico, pedonalizzazioni e zone 30, uso delle due ruote in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici, e così via. Chiediamo al Governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso».

Legambiente propone sei punti per ridurre l’inquinamento: il passaggio dalle Ztl alle Zez (zone a zero emissioni), come già avviene a Milano e Londra; le Lez, con un piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata, agevolando la riconversione in edifici a emissioni zero; il potenzialmente del trasporto pubblico e del trasporto rapido di massa, quadruplicando l’offerta di linea e promuovendo abbonamenti integrati; aumentare la sharing mobility; incentivare l’elettrico in città, che prima della data limite del 2035. E il tour “Clean Cities” toccherà Bari anche quest’anno, il 13 e il 14 febbraio. Un San Valentino da innamorati dell’ambiente, insomma. 
L’analisi complessiva di Legambiente riporta tutte le città pugliesi al di sotto dei limiti di legge ma pone anche l’accento sull’ampio sforamento rispetto ai livelli consigliati dall’Oms e soprattutto su quelli che saranno validi dal 2030. E al di là di proposte e iniziative, anche simboliche, alle amministrazioni e alla politica si chiede concretezza, oltre che idee. 

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