Farsa discoteche: chiuse a stagione finita. Mascherina obbligatoria nei luoghi della movida

Farsa discoteche: chiuse a stagione finita. Mascherina obbligatoria nei luoghi della movida
di Massimiliano IAIA
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Lunedì 17 Agosto 2020, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 13:06
È arrivato all'indomani del Ferragosto il lockdown per le discoteche di tutta Italia. Troppi assembramenti e scarso rispetto dell'obbligo delle mascherine, è l'accusa del governo: discoteche chiuse fino al 7 settembre. «Prioritario - ha spiegato l'esecutivo - è arrivare alla data della riapertura delle scuole in un quadro di complessiva sicurezza». Ma non è tutto, perché il governo insiste sulla lotta agli assembramenti, imponendo l'obbligo della mascherina in tutti i luoghi della movida, anche all'aperto. La norma, annunciata ieri dal ministro Francesco Boccia in una videoconferenza con i rappresentanti delle Regioni, sarà valida da oggi per tutti i giorni, dalle ore 18 alle ore 6.
Dal loro punto di vista, gli operatori dei locali - che non escludono ricorsi al Tar - protestano per la decisione presa, facendo notare innanzitutto la perdita di quattro miliardi di euro per il settore. Su questo aspetto, tuttavia, è stato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli a fornire alcune rassicurazioni: nel Dl agosto, ha detto il ministro, saranno comunque appostate risorse specifiche per ripianare il danno.
Due i fattori che hanno portato alla nuova stretta: l'aumento continuo dei nuovi positivi (3.351 nell'ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, alle prese con numeri ancora più alti di contagiati. «Non possiamo - ha sostenuto il ministro della Salute Roberto Speranza - vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza».
Dalla candidata presidente M5s alle prossime Regionali, Antonella Laricchia, parte un attacco al governatore Michele Emiliano: «La decisione presa dal Governo di chiudere le discoteche, poteva e doveva essere presa da Emiliano con l'aumento dei casi positivi al Covid. Invece il re dei provvedimenti spot ha preferito non inimicarsi i gestori delle discoteche in campagna elettorale e lasciar fare al Governo, nonostante il Dpcm del 7 agosto stabilisse che sulle aperture decidessero le Regioni in base all'andamento dei contagi. La Regione avrebbe dovuto mostrare un maggior senso di responsabilità, non girare la testa dall'altra parte, come fa sempre quando si tratta di prendere decisioni scomode.
Intanto, il professor Pierluigi Lopalco, a capo della task force per l'emergenza sanitaria in Puglia, ha sottolineato come l'obiettivo debba essere quello di fermare la seconda ondata di contagi. «Guai ad abbassare la guardia affidandosi solo alle proprie percezioni personali sulla malattia - ha detto l'epidemiologo -, se le catene di contagio cominceranno a circolare liberamente, a quel punto arriveremo a una crescita esponenziale. Uno dei problemi nella lotta al Covid è l'analfabetismo funzionale, che crea incoscienza sulle malattie infettive in un Paese dove l'educazione scientifica è sottoterra. Dobbiamo cercare di capire quali siano i limiti oltre i quali non far arrivare il virus». Sul dato italiano, «va valutato attentamente - conclude Lopalco - i 500 casi di oggi non vanno paragonati con i 500 di febbraio, perché sono completamente diversi. Quelli attuali sono i primi focolai di innesco di una seconda ondata, quindi vanno considerati alla stregua dei casi osservati a dicembre dello scorso anno, che nessuno aveva osservato prima. Quindi, una situazione meno grave rispetto alla prima ondata. Quello che ora dobbiamo valutare è la nostra capacità di bloccare i focolai. Se sì, anche se avremo una crescita con mille o 2mila casi al giorno a livello nazionale, poi si fermerà lì. Se invece le catene di contagio cominceranno a circolare liberamente, a quel punto arriveremo a una crescita esponenziale».
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