I sindacati scrivono alla Regione: «Le attività commerciali devono essere chiuse durante le festività, comprese quelle di generi alimentari»

L'appello dei sindacati a Michele Emiliano: si chiudano del tutto i centri commerciali il 25 aprile e l'1 maggio
L'appello dei sindacati a Michele Emiliano: si chiudano del tutto i centri commerciali il 25 aprile e l'1 maggio
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Lunedì 19 Aprile 2021, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 08:48

I sindacati scrivono alla Regione e chiedono di chiudere gli ipermercati anche durante le festività del 25 aprile e 1 maggio. Una richiesta che già durante le scorse giornate festive è stata accolta per evitare quello che considerano un paradosso: con una Puglia ancora in zona rossa si potrebbe andare ai centri commerciali per la spesa di alimentari. 

«Abbiamo chiesto al presidente Emiliano di intervenire su un paradosso che si sta creando - ha spiegato Antonio Arcadio, segretario Fisascat Puglia - Siamo una Regione in zona rossa e però si potrà andare al centro commerciale nelle festività. Bisogna evitare assolutamente da un lato assembramenti e diffusione del virus  chiudendo possibili poli attrattivi come i centri commerciali e ipermercati alimentari. E dall’altro, dopo i fragili e gli anziani, ipotizzare di vaccinare le categorie come quelle del commercio che ormai svolgono un servizio essenziale».

La lettera

In una lettera inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, i segretari generali di Cgil Cisl Uil Puglia, Pino Gesmundo, Antonio Castellucci, Franco Busto, e di federazione Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UilTucs, Barbara Neglia, Antonio Arcadio, Giuseppe Zimmari, hanno chiesto la chiusura delle attività di vendita anche di generi alimentari nelle giornate del 25 aprile e del 1 maggio.

I sindacati partono da una premessa.

Ossia che «le attività commerciali sono luoghi di possibili assembramenti, in alcuni casi a causa del mancato rispetto dei protocolli di sicurezza, e rappresentano molto spesso opportunità di elusione dei provvedimenti limitativi alla mobilità posti in atto».

Nella missiva perciò si dicono «preoccupati che l'apertura delle attività commerciali durante le festività, comprese quelle di generi alimentari, possa costituire un ulteriore momento di criticità ed innescare un ulteriore aumento dei contagi, rallentando significativamente le condizioni per la riapertura complessiva di tutte le attività e, con essa, la tanto agognata ripresa economica».

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