“Cartelle pazze” dai Consorzi di bonifica, insorge la politica: «Intervenga Emiliano»

“Cartelle pazze” dai Consorzi di bonifica, insorge la politica: «Intervenga Emiliano»
di Paola ANCORA
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Sabato 23 Luglio 2022, 05:00

La questione “cartelle pazze” che allarma gli agricoltori - debitori secondo la Regione e le stime di Confagricoltura di 160 milioni di euro - infiamma adesso anche la politica. Migliaia gli avvisi di pagamento inoltrati dai Consorzi di bonifica in questi giorni ai proprietari dei suoli nelle varie province pugliesi, dove non sempre i servizi per i quali si chiede di pagare sono garantiti e i piani di classifica - che definiscono il tipo di suolo - sono aggiornati.

Fratelli d'Italia

«Le proteste degli agricoltori per le cartelle emesse dai Consorzi di Bonifica commissariati trovano il nostro supporto e la nostra condivisione - dicono Ignazio Zullo e Antonio Gabellone, rispettivamente capogruppo e consigliere regionale di Fratelli d’Italia -. Non si può essere obbligati a pagare un tributo in assenza di servizi tesi a migliorare le condizioni di produttività dei terreni e a potenziare il valore dei beni immobili ricadenti nei territori dei Consorzi». In questo senso andava l’emendamento alla legge di bilancio di previsione 2022 predisposto da FdI approvato in commissione Bilancio «ma, purtroppo, cassato da Emiliano e Pentassuglia».
La costola pugliese del partito di Giorgia Meloni ricorda come sia stato chiesto, al governo regionale, «che il contributo consortile di bonifica 630 fosse “dovuto in presenza di beneficio consistente nella conservazione o nell’incremento del valore degli immobili derivanti dalle opere pubbliche o dall’attività di bonifica effettuate dal consorzio territorialmente competente”».

Ora il provvedimento verrà ripresentato, «perché riteniamo di essere nel giusto, ma chissà se, con Emiliano tutto intento nel mercato delle vacche, potremo essere più fortunati».

Il Movimento Cinque Stelle

Intanto il Movimento Cinque Stelle, che siede in Giunta, è pronto a calendarizzare l’audizione dell’assessore Donato Pentassuglia in Commissione «per capire come intervenire. A distanza di cinque anni dalla legge regionale che ha previsto la creazione del Consorzio unico - dichiarano il capogruppo del M5S Marco Galante e il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili - sono infatti evidenti i ritardi nell’attuazione degli adempimenti prescritti per rendere operativo il passaggio delle competenze dai quattro Consorzi di Bonifica commissariati al nuovo soggetto. Il Consorzio Unico, infatti, non potrà costituirsi finché i Piani Generali di Bonifica, propedeutici ai nuovi Piani di Classifica, non saranno approvati dalla Regione. Ritardi si registrano nell’adozione delle misure per riequilibrare la gestione corrente e accelerare il ripiano della debitoria pregressa. Viste le criticità è necessario aprire la discussione in commissione per capire come poter intervenire».

La Lega e La Puglia domani

«Se le cartelle sono “pazze” - incalza il capogruppo della Lega, Davide Bellomo - qualcuno ha l’obbligo di rinsavire. Non si può assolutamente accettare che i Consorzi di bonifica di Puglia continuino a inviare ingiusti solleciti di pagamento a migliaia di aziende agricole a fronte di servizi che non sono stati mai erogati. Anzi, lo stato nel quale versa il territorio, aggravato dal problema della siccità, è un vero e proprio atto di accusa verso chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto». «Basta con questa vessazione - aggiunge il capogruppo di “La Puglia domani” e presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro -. Il paradosso è che gli avvisi vengono recapitati per bonifiche che interessano l’area devastata dalla Xylella, in stato di calamità da otto anni e senza più una sola oliva prodotta e un euro di reddito incassato. Ora, anche in considerazione della stagione nera che sta vivendo la nostra agricoltura, funestata da arsura e incendi dopo aver subito la tabula rasa della Xylella, è tempo di una sanatoria di tutti i debiti pregressi».

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