Prezzo del greggio alle stelle a quasi 2 euro e 10 centesimi per un litro di benzina. Avanza senza tregua l'impennata dei prezzi del carburante, iniziata già diversi mesi fa, in parte anche a causa della spinta per la ripresa post pandemica.
Ieri il lunedì più amaro per i pugliesi che, iniziando la settimana lavorativa, si sono recati al distributore e hanno fatto i conti con il prezzo della verde oltre la soglia dei due euro a litro. I venti del conflitto in Ucraina agitano ulteriormente un mercato già esasperato dalla crisi, e dal mancato accordo tra i Paesi dell'Opec sull'aumento della produzione di greggio: le ricadute, pesanti, non si fanno attendere su distributori e consumatori.
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I distributori
I cartelli lampeggianti dei distributori pugliesi, come quelli di tutto il paese, da ieri segnano per il diesel un prezzo medio tra 1,889 e 1,909 euro e per la super tra 2,039 a 2079, anche in modalità self.
La contrazione delle vendite
Il cliente paga di più per avere meno rifornimento e scende sulla stessa cifra la percentuale di guadagno del gestore. Per ogni litro di benzina continua Castellana - loro ci guadagnano tre centesimi. E se prima ad esempio su 10mila euro avevano un guadagno percentuale del 2% lordo, adesso questa soglia scende a 1,909%. Inoltre in concomitanza con le impennate spesso si rileva una contrazione delle vendite. In sostanza vendono meno carburante, guadagnano meno ma, al contempo, sono soggetti ad un maggiore esborso di denaro per rifornire l'impianto. Consideriamo che in genere si tratta di cisterne da 35mila litri: prima si spendeva circa 63mila euro, ora ce ne vogliono oltre 70mila. A tutto questo bisogna aggiungere il caro energia, uno dei costi che incide maggiormente per un impianto; molti gestori pugliesi sono in seria difficoltà. Non si temono, invece, nell'immediato, problemi di approvvigionamento; i depositi delle compagnie petrolifere sono pieni. «Al momento pensiamo di poter stare tranquilli da questo punto di vista conclude Castellana - I depositi delle compagnie petrolifere assicurano approvvigionamenti ancora per settimane, e nel frattempo si auspica una risoluzione o un rallentamento della crisi. L'unico problema potrebbe essere rappresentato dagli scioperi degli autotrasportatori che di solito bloccano del tutto anche l'uscita dei mezzi ma in questo caso si tratta di disagi temporanei».
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