Il caro bollette mette in crisi gli ospedali anche in Puglia. «Attualmente spendiamo 1,5 miliardi di euro in energia elettrica. Abbiamo stimato che, visti i rincari, avremo un aumento dei costi di circa 500 milioni in più, andando a toccare la cifra di 2 miliardi. Questo influenza il conto economico e gli investimenti, oltre che la vita lavorativa dei dipendenti sanitari e dei cittadini. Certo, saremo costretti a razionalizzare i servizi e, soprattutto, a non assicurare investimenti futuri». L'allarme arriva da Antonio D'Urso, vicepresidente Fiaso (Federazione italiana aziende italiane ospedaliere), intervenuto a "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus.
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«Molte aziende - spiega - hanno già dei sistemi alternativi di produzione energetica, ma non bastano a coprire le spese. Dovremo pagare una bolletta più salata per garantire la sopravvivenza delle aziende.
«Il Fondo sanitario nazionale è senz'altro aumentato, e abbiamo i finanziamenti stanziati e inutilizzati durante il Covid, ma molti di questi - avverte D'Urso - verranno adoperati per pagare la bolletta energetica che, al momento, è pari a 500 milioni. Quindi alla fine bisognerà far quadrare i conti, visto che il nostro obiettivo è la sostenibilità, oltre ad assicurare ai cittadini i migliori servizi». Le aziende necessitano, di contro, di fare un passo in avanti e decisivo verso la nuova transizione ecologica ed energetica. Attualmente solo il 20% dei kW adoperati negli ospedali sono coperti dal rinnovabile, il resto viene acquistato. Questo aspetto influenza pesantemente gli operatori.