Emergenza casa per gli studenti, Antonio Decaro: «Limitare gli affitti brevi nei centri storici, serve una norma»

Rimanda al ministro Giuseppe Valditara le accuse sulle città amministrate male dai sindaci di centrosinistra

Antonio Decaro
Antonio Decaro
di Giuseppe ANDRIANI
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Venerdì 12 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:23

Da presidente dell’Anci e da sindaco di Bari, sede di una delle più grandi (e in espansione) università italiane, Antonio Decaro ha pochi dubbi: «Sicuramente il problema del caro affitti e della difficoltà nel trovare un alloggio per gli studenti è un’emergenza». Rimanda al ministro Giuseppe Valditara le accuse sulle città amministrate male dai sindaci di centrosinistra (e per questo in difficoltà con il tema degli alloggi per gli universitari) e si mostra favorevole alla proposta del ministro Anna Maria Bernini, con cui è già partita un’interlocuzione da qualche tempo. E poi apre a una norma per limitare gli affitti brevi nei centri delle città. 

Sindaco Decaro, il ministro Valditara ha accusato i sindaci di centrosinistra, la ministra Bernini oggi ha lanciato una proposta: recuperare gli immobili in disuso e riconvertirle in residenze universitarie. Qual è la situazione?
«Siamo rimasti un po’ straniti dalle dichiarazioni del ministro Giuseppe Valditara, ma ho apprezzato le dichiarazioni di Anna Maria Bernini. Abbiamo fatto un incontro la scorsa settimana al ministero dell’Università e della Ricerca, proprio con Bernini, che spiegava ai sindaci delle città metropolitane che ci sono 600 milioni di euro del Pnrr per le residenze universitarie da mettere a bando per agenzie pubbliche regionali o società private che potranno gestire queste attività. Abbiamo ragionato insieme, sindaci metropolitani e il ministro che ci ha chiesto una mano per scrivere insieme il bando. Non è una nostra competenza, ma è chiaro che ci sono ricadute sulle nostre città. Per questo sono rimasto interdetto dalle dichiarazioni di Valditara. Mi sembra solo un modo per scaricare responsabilità sui sindaci proprio mentre il governo chiedeva aiuto ai Comuni».
Tornando a quanto detto da Anna Maria Bernini, Bari ha degli immobili di proprietà comunali che potrebbero essere riconvertiti?
«Abbiamo già verificato.

Sarebbe stato possibile, forse, riconvertire Villa Capriati ma è un immobile che sarà utilizzato come spazio culturale, per le nostre orchestre e per le compagnie teatrali cittadine. Ci sono molti immobili dello Stato, questo sì. Penso a tutte le strutture che sono gestite dall’agenzia del Demanio».

Può essere una soluzione?
«Quelle risorse potrebbero essere utilizzate su alcune strutture. Vedremo come il ministero vorrà fare. Sicuramente questa è un’emergenza».
Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha spiegato che con l’Anci avete chiesto alla ministra del Turismo di scrivere una legge che limiti gli affitti brevi. 
«Sì, abbiamo fatto un incontro con la ministra del Turismo, e stiamo lavorando per scrivere una norma che possa frenare gli affitti brevi. Per i Comuni sono un vantaggio per aumentare l’offerta ricettiva ma i nostri centri storici rischiano di subire il fenomeno di gentrificazione. E non possiamo permettercelo. Stiamo studiando insieme una norma che possa aiutarci da questo punto di vista e che permetta ai centri storici delle città d’arte di essere vissuti dai residenti. Perché oggi, a causa degli affitti brevi, i residenti non trovano case in affitto. Questo a Bari succede nel centro storico e a Madonnella. Non abbiamo niente contro i b&b, bisogna trovare una formula per far sì che le due cose possano coesistere senza perdere l’identità e la storia dei luoghi e della comunità».
Avete già una bozza?
«Abbiamo appena iniziato a ragionarci, la ministra ci farà una proposta nei prossimi giorni. Ci incontreremo e capiremo in quale direzione andare».
 

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