Taglio delle accise, sconto da 25 centesimi sui carburanti e multe fino a 5mila euro sui rincari ingiustificati. Un “combinato disposto” di provvedimenti messi a terra dal governo di Mario Draghi nella tarda serata di venerdì per mitigare la fiammata sui prezzi che in meno di 24 ore sembra aver prodotto i primi effetti positivi sulle tasche degli automobilisti. Già ieri mattina in alcuni distributori della Puglia la benzina è tornata timidamente sotto la soglia psicologica di 2 euro al litro al self service. E si è attestata a 2,1 euro al litro sul servito. Stesso trend per il gasolio: 2,1 euro in media su servito e self.
L'Osservatorio
A certificare la prima timida riduzione sui carburanti l’Osservaprezzi del Ministero dello Sviluppo Economico sulla base delle “tariffe” applicate dai distributori pugliesi dagli stessi gestori. Nel dettaglio, sulla base della rilevazione effettuata alle 16 se a Roma e Napoli la media per un litro di benzina si attestava a 2,2 euro in Puglia alcuni distributori del Barese hanno applicato la tariffa da 2,1 euro per un litro di benzina. Stesso prezzo sul diesel. A conti fatti, dunque, un primo sconto da 20 centesimi in media rispetto ai prezzi di metà settimana quando in tutta la regione i carburanti avevano raggiunto e superato quota 2,3 euro per litro. Ma tant’è.
Una prima contrazione sui prezzi è stata certificata anche a nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. Nei distributori dei centri urbani benzina e diesel sono stati venduti in media a 2,1 euro per litro.
Il taglio
Un risparmio rispetto ai prezzi attuali pari a circa 15,2 euro a pieno, secondo la stima preliminare del Codacons. Se si analizza l’andamento dei listini dei carburanti nell’ultimo anno, tuttavia, si rileva come il bilancio sia ancora fortemente in perdita per i consumatori: rispetto allo stesso periodo del 2021, infatti, la benzina costa oggi il 39,4% in più (2,184 euro al litro), il gasolio addirittura il 50% in più (2,154 euro/litro). Aumenti che producono un maggior esborso per le famiglie pari a +30,9 euro per un pieno di benzina, +35,9 euro per un pieno di diesel. Ecco perché, secondo l’associazione dei consumatori, il taglio delle accise per 25 centesimi di euro, «è insoddisfacente e non risolverà il problema del caro-carburanti. I consumatori sono fortemente delusi dalle misure sulla benzina contenute nel decreto approvato ieri dal Governo - ha rilevato nelle scorse ore il presidente Carlo Rienzi - Le accise andavano infatti dimezzate. Insufficiente poi tagliare le accise solo per un mese, considerato che dallo scorso ottobre i prezzi alla pompa della benzina hanno superato quota 1,7 euro al litro salendo costantemente fino ad arrivare ai record odierni e impoverendo famiglie e imprese».
L'analisi della Cgia
Dello stesso avviso anche la Cgia Mestre. “Con la riduzione di 25 centesimi del prezzo alla pompa la benzina è destinata a scendere da 2,18 a 1,93 euro al litro e il gasolio per autotrazione da 2,16 euro al litro a 1,91 - stima l’Ufficio studi - Per potenziare ulteriormente la misura prevista dal governo, tuttavia, sarebbe necessaria una riduzione del 50 per cento sulle accise di benzina e gasolio per autotrazione, portandone così il prezzo alla pompa rispettivamente a 1,74 e 1,78 euro al litro. Ciò consentirebbe agli automobilisti 19 centesimi in più al litro la benzina e 13 centesimi in più il gasolio».
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