Caos in Regione, Di Gioia si dimette da assessore all'Agricoltura

Caos in Regione, Di Gioia si dimette da assessore all'Agricoltura
di di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 2 Luglio 2019, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 12:13
L'assessore Leo Di Gioia al capolinea. Questa volta le dimissioni sono irrevocabili per il numero uno dell'Agricoltura pugliese. I rumor circolavano nel Palazzo regionale da giorni. Casus belli? Le nomine dei sub commissari Arif (Agenzia regionale per le Attività irrigue e forestali) decise ieri dalla Giunta Emiliano. A far traboccare la goccia di un vaso ormai colmo da tempo sarebbero stati infatti i candidati designati: l'ex sindaco Acquarica del Capo Francesco Ferraro (area centrodestra), e il consigliere comunale di Conversano Vito Damiani, (persona - dicono - molto vicina invece al presidente Emiliano). Una scelta che ha fatto perdere le staffe a Di Gioia al punto che per protesta ha deciso di disertare la Giunta. «Nulla di personale nei confronti di Ferraro e Damiani» avrebbe sbottato ma, soprattutto, «disaccordo sul metodo».
Insomma, un modo di fare non gradito all'assessore che viceversa puntava su due figure tecniche da affiancare al commissario Oronzo Milillo, considerato che l'Ente pare sia carente di dirigenti (personale e amministrativo) e da tre anni non presenta un bilancio. Per questo i prescelti non sarebbero, secondo Di Gioia, rispondenti alle esigenze dell'Agenzia, almeno in questo momento. Da qui l'accelerata verso una decisione che, probabilmente, l'assessore aveva in animo di prendere già da tempo. Infatti, le tensioni con la maggioranza e con Emiliano erano cominciate nei mesi scorsi, quando Di Gioia si era prima dimesso per poi ritornare al suo posto. Fino a quando i contrasti - oltre a quelli legati alla xylella e al Psr che hanno spinto Coldiretti a chiedere più volte la testa dell'assessore - sono diventati insanabili nel momento in cui l'assessore ha deciso di appoggiare alle elezioni Europee un candidato della Lega (Massimo Casanova), eletto a discapito dell'europarlamentare uscente Annalisa Gentile del Pd. Un endorsement non digerito dalla maggioranza - con polemiche sollevate anche dall'opposizione - che ha ritenuto indifendibile un comportamento palesemente contro le regole della buona politica. Allora si era anche vociferato delle possibili nuove dimissioni di Di Gioia già pronto a sedersi sulla poltrona della presidenza dell'Ismea (organismo che si occupa dell'erogazione del credito in agricoltura) offertagli dalla Lega. Poi, dopo la verifica di maggioranza del 17 giugno scorso, con la benedizione del governatore, che aveva riconfermato la fiducia all'assessore e al suo operato, i mal di pancia della Giunta si erano sopiti fino quasi a scomparire del tutto. Fino a ieri, quando dopo la sorpresa delle nomine dei sub commissari Arif, è scoppiato un altro tsunami che oggi ha portato a far scrivere a Di Gioia la parola «fine».
Intanto, le nomine dei sub commissari non soddisfano nemmeno i consiglieri di C-entra il futuro (Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea, Donato Pentassuglia), che hanno commentato: «È un errore la nomina a sub commissario Arif, cioè l'agenzia in prima linea nella lotta al contenimento della xylella, di una persona (il riferimento è all'ex sindaco di Acquarica del Capo, Ferraro, ndr) che in passato ha fatto parte del fronte antiscientifico, accreditando teorie di cura infondate. Chiediamo un ripensamento, ad evitare che si possa pensare alla Puglia come una regione dove si mettono le volpi a guardia del pollaio.
«La lotta alla xylella - hanno aggiunto - va realizzata con decisione, piglio e in conformità con la prova scientifica. Queste caratteristiche non si possono obiettivamente riscontrare in una persona che in passato aveva annunciato infondatamente di avere trovato la cura al disseccamento, attraverso l'iniezione di un cocktail di sostanze tenute segrete. E se pure dopo qualche anno avesse cambiato opinione, come auspichiamo, ci pare che la nomina possa generare dubbi e sospetti sulla linearità dell'azione amministrativa della regione. La questione xylella è così delicata e tragica che non ci si può consentire nessun tentennamento, utile a dare voce a un fronte antiscientifico e negazionista che ha già fatto tanti danni».
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