Un adolescente su cinque è stato vittima di bullismo e nella metà dei casi il comportamento del bullo è stato addirittura sistematico. La denuncia è di Skuola.net, tramite l'osservatorio "Bullismo e Cyberbullismo". E in Puglia il contesto non è diverso, anzi la situazione è pressocché la stessa. Il ritorno a scuola dopo la dad per la pandemia ha probabilmente peggiorato la situazione. «Per molti ragazzi – spiega Vincenzo Gesualdo, presidente dell'Ordine degli Psicologi della Puglia - il ritorno a scuola significa anche tornare a fare i conti con il bullismo, un fenomeno che enfatizza i comportamenti di prepotenza e aggressività come unico canale comunicativo e relazionale che ha modificato il naturale comportamento sociale in esibizioni comportamentali esagerate, nelle quali ogni freno inibitorio è carente».
I bersagli preferiti dei bulli
Dalla ricerca si evince che tra i "bersagli" preferiti dai bulli ci sono prevalentemente l'aspetto fisico ed eventuali disabilità, a seguire l'orientamento sessuale e le origini o l'etnia.
«Per quanto se ne parli il bullismo sessuale continua ad essere un fenomeno poco conosciuto», spiega il presidente degli psicologi pugliesi. «Sono diversi i motivi che possono spingere un bullo a mettere in atto certi comportamenti. Spesso la superficialità d’animo e la mancata comprensione dei sentimenti dell’altro sono i motivi principali, ai quali segue l’omofobia o il semplice diretto di denigrare il prossimo». I bulli non agiscono esclusivamente dal vivo ma anche a distanza, sui social. Come si legge dalla ricerca, soprattutto nell'ambito digitale si affacciano nuove forme di vessazione che, più o meno sottilmente, possono avere un impatto negativo sulla psiche di chi le subisce. Una di queste è il cosiddetto orbiting, ovvero la pratica che vede una sorta di controllo esterno sui propri canali social da parte di un ex partner - senza alcuna comunicazione diretta ma limitandosi a commentare o lasciare reactions - dopo la conclusione della relazione sentimentale: ne è già stata vittima il 35% dei giovani coinvolti nella ricerca. Questo fenomeno provoca conseguenze da tenere sotto osservazione, in particolare turbamento (in quasi 3 casi su 10), rabbia (per 1 su 4) e tristezza (per 1 su 5). Anche qui, nemmeno a dirlo, le "categorie" piu' colpite sono le ragazze e i "non binary".