Bufera dopo la nomina come esperta di xylella della docente che si era opposta ai tagli. «Mai stata negazionista»: la risposta di Alessandra Miccoli agli attacchi dei politici

Bufera dopo la nomina come esperta di xylella della docente che si era opposta ai tagli. «Mai stata negazionista»: la risposta di Alessandra Miccoli agli attacchi dei politici
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 31 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:03

La nomina nel “Collegio degli esperti del presidente” della salentina Alessandra Miccoli in qualità di esperta di xylella - laurea in Lettere moderne, dottorato di ricerca e consulenze in europrogettazione - ha fatto scoppiare un pandemonio, sollevando un polverone di polemica soprattutto tra i consiglieri regionali, anche di maggioranza, che ora puntano il dito contro il governatore Michele Emiliano. Il presidente della commissione Bilancio, Fabiano Amati, chiede un'audizione in Commissione. Il gruppo Fratelli d'Italia accusano Emiliano di essere ritornato al "negazionismo e agli stregoni", mentre Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento e consigliere regionale, capogruppo di La Puglia Domani, parla di una nomina che offende il Salento devastato dal batterio. Ma la dottoressa Miccoli nega di essere stata negazionista, come spiega nell'intervista riportata di seguito.

Dottoressa Alessandra Miccoli, la sua nomina nel Collegio di Emiliano come esperta per la xylella ha scatenato un polverone di polemiche.
«Quando è arrivata questa proposta, del tutto inattesa, l’ho accettata con entusiasmo e gratitudine, sebbene con un po’ di preoccupazione dovuta al senso di responsabilità che mi contraddistingue. Tuttavia ho accettato immediatamente, soprattutto per una profonda stima nei confronti del presidente Emiliano, che in questi anni ha potuto conoscere ed apprezzare il mio amore nei confronti del territorio e mi ha coinvolta in numerose attività inerenti la questione xylella».
Le contestano di essere stata “negazionista”, al fianco degli attivisti che si opposero al piano Silletti.
«L’amore per la propria Terra è altro rispetto al negazionismo; lo affermo con serenità, con l’animo e l’impostazione metodologica di docente e cultrice di Geografia, oltre che da appassionata conoscitrice del mio territorio e della sua matrice culturale».
Ma in rete circolano immagini che la riprendono in manifestazioni messe in atto dagli attivisti, come quella che bloccò la superstrada per Brindisi.
«Per comprendere quanto accaduto e gli stati d’animo di quelle giornate bisogna averle vissute in prima persona. Il periodo era proprio questo, tra fine agosto e inizio settembre di sei anni fa, era il 2015; una mattina al comune di Torchiarolo iniziarono ad arrivare decine di agenti della Forestale. Tra spavento e incredulità, non riuscivamo a comprendere cosa stesse accadendo. Non avevamo occhi da patologo per comprendere la portata dell’imminente dramma; aggiungo con dispiacere che nessuno fu in grado di informare in maniera adeguata. Si scatenarono malumori e contestazioni. I miei concittadini, vuoi per fiducia, vuoi per necessità, mi coinvolsero immediatamente nelle loro vicende. Ed oltre a me, come me, tanti altri giovani. Intendo ribadire che non sono negazionista, né mi sono mai sentita tale. Il mio spirito critico e l’atteggiamento per lo più solidale, oltre alla spiccata predisposizione alla mediazione, mi hanno fatto guadagnare, piuttosto, inimicizie e intimidazioni proprio da parte di alcuni facinorosi e pseudo appartenenti a quel popolo degli ulivi. In quel famoso blocco stradale fui delegata a rappresentare la posizione dei contadini; cercai in ogni modo di mediare, non ero assolutamente in linea con i negazionisti e proprio in quella circostanza lo ribadì incisivamente. Per alcuni avrò sbagliato ad espormi in prima linea, istintivamente, ma sfido chiunque, al mio posto, a restare asettico in una situazione del genere».
La accusano anche di non avere esperienza, perché non è una fitopatologa.
«Probabilmente qualcuno non ha tenuto conto, artatamente, che non si stava nominando un ulteriore esperto del Cts, da ciò la polemica. Con alcuni componenti del Cts posso tranquillamente affermare di essere in ottimi rapporti e di avere improntato un dialogo onesto e trasparente».
Il presidente della Commissione Bilancio Amati ha chiesto che lei venga audita in commissione. Cosa pensa?
«Ringrazio il presidente Amati per l’attenzione che mi ha riservato, che supera ogni mia aspettativa.

Avendo appreso del desidero di Amati di essere reso edotto, alla presenza dei componenti del Cts, circa le mie competenze in materia, qualora sia ritenuto di fondamentale importanza, sarò a disposizione. Ci tengo a sottolineare, comunque, che la nomina conferitami dal presidente Emiliano non comporta la minima interferenza con il lavoro egregiamente svolto dal Cts. Ciò detto, spero vivamente che l’intenzione non sia realmente quella di sottopormi ad un ‘esame’ di patologia vegetale e scienze assimilabili. In tal caso la commedia, come qualcuno l’ha voluta simpaticamente definire, sarebbe assicurata. Ribadisco, le mie competenze riguardano gli studi di carattere geografico sul paesaggio e sulla sua evoluzione, oltre che gli aspetti socio-culturali ad essi connessi. In tale ambito non credo di dover sostenere esami di sorta o di dover dimostrare alcunché, specie a chi giudica senza conoscere».

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