Lieve aumento dei casi: sono 49. Lopalco: «Residuo di focolai sotto controllo». Puglia ultima per numero di tamponi. Fitto: occorre cambio di passo

Lieve aumento dei casi: sono 49. Lopalco: «Residuo di focolai sotto controllo». Puglia ultima per numero di tamponi. Fitto: occorre cambio di passo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Maggio 2020, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 14:51
Tornano leggermente a salire i nuovi contagi da coronavirus in Puglia ma il presidente della Taskforce regionale Michele Lopalco rassicura: si tratta di focolai sotto controllo. Calano invece pazienti in isolamento e ricoverati insieme agli attualmente positivi. Oggi i laboratori di analisi ne hanno rilevati 49 (ieri erano stati 26) su 1.852 tamponi effettuati, così suddivisi: 

29 nella Provincia di Bari;
0 nella Provincia Bat;
3 nella Provincia di Brindisi;
10 nella Provincia di Foggia;
2 nella Provincia di Lecce;
2 nella Provincia di Taranto.
Per 3 casi è in corso di attribuzione la provincia di provenienza.
 
 

La quota dei pazienti guariti supera la soglia dei mille (sono 1.004), i decessi complessivamente sono 441. Attualmente, risultano ancora positivi al virus 2.800 pugliesi. Sono ricoverati 390 pugliesi, mentre 1.842 persone sono in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 72.796 test, il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.245. 
 
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.245 così divisi:
1362 nella Provincia di Bari;
380 nella Provincia di Bat;
600 nella Provincia di Brindisi;
1098 nella Provincia di Foggia;
502 nella Provincia di Lecce;
270 nella Provincia di Taranto;
28 attribuiti a residenti fuori regione;
5 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

AUMENTO RELATIVO A FOCOLAI GIA' IN OSSERVAZIONE
«L'aumento relativo del numero di casi oggi registrati in Puglia - spiega il professore Pierluigi Lopalco, coordinatore della task force - fa riferimento a code di focolai già sotto osservazione principalmente in provincia di Bari: si tratta quindi di persone già in isolamento fiduciario, monitorate, asintomatiche o con sintomi lievi. Non risulta, nonostante l'aumentata attività di sorveglianza, alcun nuovo focolaio importante sul territorio regionale. La curva dei casi si è comunque stabilizzata intorno ad una media giornaliera di circa 20 nell'ultima settimana ed è da più di un mese in continua diminuzione. Si raccomanda tuttavia di mantenere elevato il livello di attenzione nel rispetto delle regole e nei comportamenti»
Sono stati registrati 3 decessi: 1 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Taranto.


PUGLIA ULTIMA PER NUMERO DI TAMPONI: LA POLEMICA DI FITTO
Intanto fa discutere la classifica della Protezione civile italiana i cui la Puglia figura ultima per numero di tamponi effettuati nel periodo che va dal 22 aprile al 6 maggio, elaborati dalla piattaforma Gimbe.
 «Da settimane in Puglia «siamo fortemente a rischio contagio e siamo ultimi per i tamponi». «Sono convinto - aggiunge - che vadano cercate le motivazioni e, quindi, probabilmente cambiata la strategia attivando misure diverse da quelle messe in campo fino ad ora dal duo Emiliano-Lopalco, soprattutto ascoltando semplicemente ciò che dicono anche altri autorevolissimi esperti». «Oggi - argomenta Fitto - il presidente della GIMBE, Nino Cartabellotta, considerato tra gli esperti più autorevoli di ricerca e sanità del nostro Paese, ci fa sapere che la Puglia è ultima in Italia per i tamponi effettuati: 'La Lombardia ne fa 99, la metà (46.6%) di controllo, fanalino di coda la Puglia con 37 test quasi totalmente diagnostici (98%)'. »Anche il direttore dell'Istituto Superiore Sanità Gianni Rezza, sempre oggi, sostiene - rileva - che «ci vuole un cambio di passo in fase 2 sui tamponi, bisogna cambiare strategia aumentando il numero di test. Il Veneto ha fatto molto bene, ha fatto molti tamponi sul territorio, va fatto così in tutta Italia. Bisogna fare tamponi anche ad asintomatici e contatti stretti». «Inoltre - sottolinea l'europarlamentare - non va dimenticato che i clinici della Scuola di Medicina di Bari, il 23 aprile con una lettera aperta già sollecitavano i tamponi sugli operatori sanitari, perché oltre a tutelare gli stessi, rappresentano una forma di garanzia a tutela della salute di tutti i pazienti». «Sono tutte dichiarazioni autorevolissime dal punto scientifico - conclude - che, lette insieme con i dati pugliesi e delle altre regioni di queste settimane, dovrebbero suggerire un cambio di strategia e risposte utili al confronto. Sarà anche tutto questo derubricato a strumentale polemica politica?».
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA