Bari, sciopero Cgil e Uil. Landini: «Il governo ha chiuso la partita sul fisco»

Bari, sciopero Cgil e Uil. Landini: «Il governo ha chiuso la partita sul fisco»
Bari, sciopero Cgil e Uil. Landini: ​«Il governo ha chiuso la partita sul fisco»
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Sabato 11 Dicembre 2021, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 11:32

«Il governo sul fisco ci ha detto che la partita è chiusa e la maggioranza non ha aperto una trattativa con le organizzazioni sindacali. Questo è sotto gli occhi di tutti e la ragione per cui abbiamo proclamato lo sciopero è proprio perché si è chiusa la partita e la maggioranza si è presentata con noi con una proposta che non ha modificato». Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, oggi a Bari per la manifestazione regionale di Cgil e Uil Puglia contro la manovra del Governo, rispondendo alla domanda su un dialogo ancora possibile con il Governo.

«Vogliamo che i soldi vadano a lavoro e dipendenti»

«Per noi quella presentata dal Governo non è la base di una riforma fiscale degna di questo nome, perché per fare la riforma fiscale - ha spiegato Landini - bisogna aumentare le detrazioni, le decontribuzioni per i lavoratori, non una tantum ma strutturali, bisogna combattere l'evasione fiscale, bisogna che la rendita finanziaria sia tassata adeguatamente e quando un provvedimento dà 100 euro all'anno di miglioramento fiscale per chi prende fino a 20.000 euro e dà 6-7-800 euro a chi ha redditi di 3 o 4 volte superiori, questa è una riforma ingiusta, non accettabile.

Dall'altra parte è necessario che si allarghi la base imponibile dell'Irpef».

«Stiamo chiedendo che tutti gli 8 miliardi vadano al lavoro e ai dipendenti» ha aggiunto Landini. «Noi vogliamo  che le politiche economiche del Governo tutelino le persone più bisognose. Stiamo chiedendo che la riforma fiscale tuteli i salari e le pensioni più basse. Questo non sta avvenendo».

«Stiamo chiedendo - ha detto - di superare la precarietà nel lavoro, quindi di cancellare forme di lavoro precario assurde e di prevedere un nuovo contratto unico di ingresso al lavoro che sia fondato sulla formazione e sulla stabilità nel lavoro. Stiamo chiedendo che ci sia una vera riforma delle pensioni e stiamo chiedendo di rilanciare gli investimenti a partire dal Mezzogiorno, per creare lavoro e per essere in grado di avere un'idea di gestione dei processi di riorganizzazione che stanno invece determinando chiusure e licenziamenti».

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