Bari, la corsa agli Europei del 2032: cinque mesi per convincere la Figc

Bari, la corsa agli Europei del 2032: cinque mesi per convincere la Figc
di Giuseppe ANDRIANI
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Martedì 22 Novembre 2022, 07:00

Doppia corsa verso gli Europei del 2032. E c’è anche la Puglia, con Bari tra le città inserite dalla Figc nel dossier preliminare per la pre-candidatura. Eppure la corsa, quella vera, parte adesso. Sono undici le città contenute nel Preliminary Bid Dossier, depositato presso la Uefa qualche giorno fa. E sono Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo. C’è anche Bari, quindi. Ma la Figc sarà chiamata a depositare il dossier definitivo entro il prossimo 12 aprile e per quella data dovrà decidere quale città tagliare. In soldoni: sono 11, ne resteranno dieci. Una, quindi, dovrà restare fuori. Al momento la decisione non è stata presa e Bari - un po’ come tutta la Puglia - sogna di tornare a ospitare un grande evento internazionale di calcio, dopo i mondiali del 1990. Quella era una stagione diversa, fu quella della costruzione dei nuovi stadi, tra cui il San Nicola, progettato e firmato da Renzo Piano. Da notare, per altro, che tutte le città inserite nel dossier preliminare hanno ospitato anche Italia 90. Manca, però, Udine. E questo ha sollevato non poche polemiche in Friuli, considerando che la Dacia Arena si presenta oggi come uno degli impianti più all’avanguardia in Italia.

La sfida fra le città

Intanto la partita si gioca tra queste undici ed è facile capire quali saranno le città “sacrificabili” all’altare delle norme della Uefa, che chiede dieci stadi per l’organizzazione dell’Europeo e non uno di più. Inutile dire che alcune tra le 11 città sono “intoccabili”: è il caso di Roma e Milano, per motivi legati tanto alla storia quanto al prestigio degli impianti sportivi. Ma di sicuro rientreranno nella candidatura definitiva Torino - probabilmente con lo Juventus Stadium, ma non è ancora ufficiale -, Bologna, Firenze e Napoli. Anche qui il motivo è da ricercare nella storia anche economica e sociale di queste città. È davvero possibile pensare a un’edizione degli Europei interamente in Italia ma senza Napoli, Bologna o Firenze? Verrebbe da fare lo stesso discorso, guardando la situazione degli stadi, per il Ferraris. Qui, per altro, c’è già stato un sopralluogo dei tecnici della Figc. 
Restano, quindi, Verona, Bari, Cagliari e Palermo: chi verrà tagliato? È chiaro che si tratta solo di ipotesi ma la partita probabilmente verrà giocata in questa direzione.

E non ci si gioca soltanto la possibilità di ospitare partite di livello assoluto, ma soprattutto la chance di ricevere fior di quattrini per ristrutturare gli stadi. 

L'altra partita

L’altra partita che si giocherà è quella, a livello europeo, per l’assegnazione del grande evento. La Uefa ha fatto sapere che sono arrivate due candidature per Euro 2032, cioè quella italiana e quella della Turchia. I turchi ci provano, però, anche per Euro 2028, quando dovranno vincere il ballottaggio con il Regno Unito. Qualora dovessero farcela, però, si aprirebbe per la Figc uno scenario interessantissimo. E la Puglia, con Bari, vorrà esserci.
Per il tacco d’Italia, per altro, è un momento d’oro da questo punto di vista. Proprio a Bari si disputeranno alcune partite dei campionati europei di pallavolo il prossimo anno, tra agosto e settembre. Il capoluogo di regione è stato scelto per gare valide per gli ottavi e per i quarti di finale della massima competizione continentale del volley. E poi c’è da tener presente tutto il filone dei Giochi del Mediterraneo del 2026 che si terranno a Taranto. E anche qui le ricadute sul territorio, in termini di impianti sportivi, saranno ben visibile sia a Taranto che a Lecce e Brindisi. 
Le prospettive per crescere sotto questo punto di vista ci sono. E se dopo gli Europei di volley e i Giochi del Mediterraneo, Bari dovesse riuscire davvero a entrare nel dossier definitivo per gli Europei, le prospettive sarebbero ancor più rosee. E poi il San Nicola, ad oggi, è il terzo stadio per capienza in Italia, al netto di qualche problematica sulla tenuta strutturale. Perché escluderlo?

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