Autonomia differenziata, il presidente Emiliano: «Giochiamo con arbitro che trucca la partita»

Autonomia differenziata, il presidente Emiliano: «Giochiamo con arbitro che trucca la partita»
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Venerdì 11 Novembre 2022, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 14:21

Una sorta di crociata per il Mezzogiorno. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha toccato due argomenti di stretta attualità che riguardano il Sud: autonomia differenziata e crollo dei residenti. 

«Il governo dice che l'autonomia differenziata è necessaria perché le Regioni del Sud non producono abbastanza Irpef. Questo accade però dopo che ci hanno portato via tutto. Se si continua a giocare con l'arbitro che trucca le partite, continuare non ha senso». È l'attacco del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante la presentazione, a Bari, del Rendiconto sociale 2020-2021 Inps Puglia.

«In questo momento stiamo vivendo un dramma perché uno dei poli internazionali della tecnologia ha deciso di investire in Italia, con una realtà da oltre 11mila posti di lavoro.

E l'idea è di mandarli in Veneto - prosegue Emiliano -. Forse nessuno nel governo ha detto a questo colosso che al Sud c'è la possibilità di ottenere sgravi nell'assunzione di mano d'opera. Sarà anche difficile trovarli in Veneto 11mila giovani vista l'altissima concentrazione di aziende già esistenti». «Io - precisa Emiliano - con questa impostazione non voglio scendere a patti. La Puglia sta facendo sforzi enormi per far emergere un'idea di Mezzogiorno che non rimane sul colpo. Mi auguro che la norma che riduce i costi del lavoro al Sud non sia modificata perché spinge le imprese ad assumere e investire».

Dati Inps preoccupanti

«I dati messi in luce dall'Inps confermano che esiste una questione meridionale gravissima, che non consente allo Stato nazionale di non farsi carico del riequilibrio del fatturato, della perdita dei posti di lavoro e dell'emorragia di popolazione in corso». Nel corso della presentazione è emerso che c'è stato un crollo dei residenti in Puglia: prima della pandemia si contavano 4 milioni 29mila abitanti. Adesso ci sono centomila persone in meno. «Andare sotto i quattro milioni di abitanti, come è successo in Puglia, vuol dire - ha rilevato Emiliano - perdere fra 200 e 300 milioni di euro del fondo sanitario. Le Regioni del Nord, potentissime, sono riuscite a imporci il censimento annuale proprio per cavalcare le difficoltà del Sud. Sottraendo così milioni di euro che potrebbero essere investiti nella sanità. Qualcuno forse pensa che in questo Paese ci si possa salvare a danno di fratelli e sorelle che, qualche anno fa, sono stati protagonisti del successo economico di altri territori».

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