Autonomia, blitz di Calderoli. Emiliano insorge: «Un atto ostile»
Poi la stoccata al Pd: «Ora i candidati dicano la loro»

Autonomia, blitz di Calderoli. Emiliano insorge: «Un atto ostile» Poi la stoccata al Pd: «Ora i candidati dicano la loro»
di Alessandra LUPO
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Venerdì 30 Dicembre 2022, 05:00

Per il Mezzogiorno non era certo la notizia più attesa ma intanto tra i timori delle Regioni meridionali e le rassicurazioni del Governo, l’autonomia differenziata prende corpo ed entro una manciata di settimane potrebbe essere realtà. Da un lato, infatti, il disegno di legge è già stato trasmesso a Palazzo Chigi; dall’altro, la cabina di regia sui livelli essenziali di assistenza, prevista dalla manovra, sarà operativa probabilmente già entro un mese. La riforma, insomma, procede a ritmi serrati e per ora sacrifica anche alcuni dei passaggi previsti, come quello in Conferenza Stato-Regioni, fatto che indispettisce gran parte dei governatori.
«Il lavoro sull’autonomia differenza può finalmente entrare nel vivo», esulta Roberto Calderoli, su un «doppio binario: l’iter parlamentare, con il disegno di legge di iniziativa governativa di attuazione dell’autonomia differenziata, che confido verrà approvato rapidamente dal Consiglio dei ministri per poi approdare in Parlamento. E poi la cabina di regia, costituita con la legge di bilancio per il 2023 per predisporre i Dpcm che definiranno i livelli essenziali delle prestazioni e i relativi costi e fabbisogni standard, d’intesa con la Conferenza unificata e con il parere parlamentare. Una volta definito il tutto, sarà la volta delle varie intese con le singole Regioni che abbiano richiesto l’attribuzione di forme e condizioni particolari di autonomia. Anche le intese passeranno dall’approvazione delle Camere». Lo sprint piace al Nord (dalla Lombardia, Attilio Fontana definisce Calderoli un “uomo del fare”). Ma gela le Regioni del Sud.

Le reazioni dei governatori

Dalla Campania, Vincenzo De Luca la bolla come «l’ennesima dimostrazione della pericolosità della destra al governo, che si spinge a calpestare le fondamenta stesse della nostra democrazia». E in Puglia la notizia fa doppiamente rumore perché rischia di deflagrare anche nel Pd: Michele Emiliano ritiene l’azione di Calderoli “un atto ostile”: «Il Ministro ha comunicato di aver provveduto a trasmettere un testo del quale, al momento, non si conosce il contenuto.

Un testo che non è stato oggetto di confronto nella Conferenza Stato-Regioni. È un atteggiamento istituzionale inaccettabile». Poi il richiamo ai dem (e la stoccata al presidente dell’Emilia Stefano Bonaccini candidato alla segreteria): «Sono certo che su questo tema l’intero partito avanzerà compatto. Ho molto apprezzato l’intervento dell‘on. Schlein sull’intemerata di Calderoli. Sono certo che anche gli altri candidati alla segreteria del Partito faranno sentire la propria voce». 

Le prese di posizione di Pd e Terzo Polo


«È una grave scorrettezza di Calderoli - dice infatti Elly Schlein, candidata alla guida dei dem -. Lo ritiri e lo porti prima in Conferenza Stato-Regioni per un doveroso confronto istituzionale». «La destra al governo - attacca Francesco Boccia, responsabile Regioni della segreteria Pd e recentemente approdato al fianco di Schlein - ritiene di affrontare con questa arroganza le riforme che incidono sugli assetti del Paese senza alcun confronto preventivo?». «Trovo sconcertante che su un tema del genere si continui a procedere per strappi e arroganza - aggiunge il deputato Pd salentino Claudio Stefanazzi -. È evidente che il governo ha deciso di procedere in maniera schizofrenica e istituzionalmente violenta».
Ma sulle barricate c’è anche il terzo Polo: «Cosa ne pensa la presidente Meloni, che solo qualche settimana fa aveva avvertito di non volere fughe in avanti, in nome della coesione nazionale?», chiede la presidente di Azione Mara Carfagna, alle ultime Politiche candidata nelle liste pugliesi. 

I sindacati annunciano agitazioni


Anche sindacati di medici e veterinari guardano con preoccupazione all’autonomia e la collegano al percorso di privatizzazione della sanità: «L’autonomia differenziata contribuirà a definire livelli di assistenza diversi in regioni diverse», affermano le maggiori sigle sindacali: «I cittadini si preparino al peggio, qualora dovesse andare avanti questo folle progetto di privatizzazione in barba all’articolo 32 della Costituzione. Noi dal nostro canto continueremo la mobilitazione con ancora più forza». Pronta la risposta del ministro: «Con tutto il rispetto per le plurime sigle sindacali, prima di annunciare mobilitazioni di massa contro l’autonomia sarebbe gradita almeno la bontà di leggere il testo della mia proposta». Che però, da quanto detto, ha saltato alcuni passaggi chiave.
 

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