Auchan-Conad, chiesta la cassa integrazione per 5.300 lavoratori

Auchan-Conad, chiesta la cassa integrazione per 5.300 lavoratori
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Venerdì 14 Febbraio 2020, 16:12
Da Margherita Distribuzione, azienda di Conad che ha acquisito in Italia i negozi Auchan, arriva la richiesta di cassa integrazione per il 60% della forza lavoro: 5.323 dipendenti sui 8873 nazionali distribuiti in diverse regioni tra cui la Puglia (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Veneto le altre). È quanto riferiscono i sindacati in un comunicato.
La comunicazione, inviata alle federazioni del commercio di Cgil, Cisl e Uil, arriva alla vigilia dell'incontro previsto a Roma per la procedura di mobilità delle sedi precedentemente aperta dall'impresa. «Un confronto - sottolinea Filcams Cgil - che sarebbe già stato complicato sia per l'emergenza occupazionale dei lavoratori coinvolti sia perché è evidente che il venir meno delle sedi centrali dell'impresa palesa un rischio imminente per tutti i dipendenti della logistica e per quelli operanti nei punti vendita che non hanno ancora trovato un acquirente né dentro né fuori il mondo Conad». Per Filcams Cgil sulla procedura di richiesta di cassa integrazione «ci sono già evidenti criticità e dubbi che dovranno essere affrontati con l'impresa il prima possibile: la comunicazione aggrega, in un generico 60% di riduzione massima, i dipendenti che dovranno essere sospesi per un intervento di riduzione del costo del lavoro e quelli che invece sappiamo che saranno sospesi per interventi di riduzione della superficie degli ipermercati e quindi in un ambito di riorganizzazione».
Tra i punti vendita citati, osserva il sindacato, «ce ne sono alcuni che sono già stati oggetto di passaggio alla rete Conad e non si comprende la competenza che abbia Margherita nell'attivare la cassa; di contro ne mancano altri che in precedenti incontri, fatti sia a livello nazionale che territoriale, risultava potessero avere criticità. Ancora una volta da parte dell'impresa una comunicazione approssimativa su cui la Filcams esigerà chiarezza».
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