AstraZeneca, caos richiami in Puglia. Tra gli under 60 è corsa al rinvio

AstraZeneca, caos richiami in Puglia. Tra gli under 60 è corsa al rinvio
di Paola COLACI
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Martedì 15 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:03

Vaccino AstraZeneca vietato a chi ha meno di 60 anni, dopo i casi di trombosi registrati in Italia. E seconda dose da somministrare con siero Pfizer o Moderna anche in Puglia. Lo ha stabilito venerdì il ministero della Salute sulla scorta delle indicazione del Cts, nel tentativo di riportare chiarezza nella campagna vaccinale. Ma la confusione resta. I virologi si dividono sulla possibilità di somministrare o meno un medicinale differente per il richiamo. La posizione dell’Ema non cambia: “Il bilancio rischi-benefici resta positivo e il vaccino resta autorizzato per tutta la popolazione”. E le Regioni procedono in ordine sparso. Se Piemonte e Liguria decretano lo stop di Vaxzevria a tutti gli under 60 senza eccezioni, la Lombardia sulle prime ha accolto l’indicazione del dicastero guidato dal ministro Roberto Speranza. Poi ci ha ripensato. Intanto la Campania fissa le sue regole per il richiamo. «Al quarto mese si può fare tranquillamente la seconda dose» dice il governatore Vincenzo De Luca, ribadendo di essere contrario al mix di vaccini. 

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La stroncatura di Lopalco a Speranza: «Comunicazione istituzionale pessima»


Posizione tutt’altro che gradita in Puglia dall’assessore alla Sanità Pier Lugi Lopalco che stronca la presa di posizione di De Luca. «Un politico non può prendere decisioni di tipo tecnico senza prima consultarsi con gli esperti». Ma l’epidemiologo ne ha anche per Speranza. «Potremmo scrivere un manuale sugli errori di comunicazione del governo e su come siamo riusciti a far perdere fiducia alla gente nei confronti del vaccino - tuona l’assessore, parlando del ministro della salute ai microfoni di The Breakfast Club su Radio Capital - Questa campagna vaccinale non è facile, avviata a sorpresa, con una pandemia in corso. Ma la comunicazione istituzionale è stata pessima fin dall’inizio. Il mio voto a Speranza su questo è zero. Invece sulla gestione dell’emergenza il ministro merita un dieci».

 

File negli hub e caccia alle informazioni: è corsa al rinvio 

Intanto tra i pugliesi under 60 già vaccinati con AstraZeneca e in attesa del richiamo scatta la caccia alle informazioni. Negli hub di Lecce e provincia i cittadini si mettono in fila per chiedere ai medici indicazioni più certe sul tipo di vaccino e sulla tempistica di somministrazione della seconda dose. Ma le richieste di chiarimenti si moltiplicano in tutta la regione. E non sono pochi quelli che scelgono di rinviare il richiamo nel tentativo di capirci di più. Soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni del governatore Michele Emiliano. «Il generale Figliuolo ci ha assicurato che, nonostante il cambio di strategia sulle seconde dosi Astrazeneca, il rifornimento di vaccino Pfizer e Moderna sarà comunque sufficiente anche per fare le seconde dosi così come è stato consigliato dal ministero della Salute - ha detto ieri il presidente - Chi volesse, però, fare la seconda dose sempre con Astrazeneca avrà questa possibilità, fermo restando che l’atto della vaccinazione è l’atto del singolo medico che valuterà caso per caso». 

 

Le regole per i richiami in Puglia: circolare della Regione alle Asl

Possibilità che non è contemplata, invece, nella circolare inviata domenica alle Asl pugliesi dall’assessore Lopalco e dal direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro. “Si dispone che tutte le Aziende sanitarie, gli enti ed i soggetti coinvolti nella campagna vaccinale siano tenuti per la somministrazione di vaccino a vettore virale (Vaxzevria e J&J) a utilizzare gli stessi vaccini esclusivamente ai soggetti di età superiore o uguale ai 60 anni di età, mentre i soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano già ricevuto una dose di vaccino Vaxzevria riceveranno la seconda dose con un vaccino ad m-Rna (Pfizer o Moderna) ad una distanza di 8-10 settimane dalla prima dose”.

Non basta. “A tutti i restanti soggetti di età inferiore ai 60 anni e non ancora vaccinati verrà somministrato un vaccino a m-Rna (Pfizer o Moderna)”. Circolare che le Asl pugliesi continueranno a seguire sino a nuovo ordine.  Rispetto alla possibilità di un richiamo con un vaccino diverso, infine, Lopalco prova a rassicurare i pugliesi: «È una tecnica che abbiamo utilizzato anche in passato. Nella campagna vaccinale contro la polio, avevamo a disposizione due vaccini completamente diversi e si è usata quella che veniva chiamata schedula mista. Abbiamo ottenuto risultati migliori rispetto alle vaccinazioni con lo stesso prodotto».

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