Assalto alla Cgil, indagati anche quattro pugliesi: sono esponenti di Forza Nuova

Quattro esponenti di Forza Nuova Puglia sono indagati per l'assalto alla sede romana della Cgil
Quattro esponenti di Forza Nuova Puglia sono indagati per l'assalto alla sede romana della Cgil
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 20:45

Ci sono quattro esponenti di Forza Nuova Puglia indagati a seguito dei fatti del 9 ottobre quando la sede romana della Cgil fu assaltata e messa a soqquadro. Le perquisizioni sono state eseguite dalla Digos e tra i quattro - di Bari, Brindisi e Foggia - uno era già risultato «coinvolto attivamente - spiegano gli investigatori - nelle manifestazioni di piazza organizzate, in territorio barese, nei mesi scorsi, contro le politiche nazionali e comunitarie di contrasto alla pandemia Covid da parte di gruppi di protesta apparentemente non politicizzati».

Le indagini

Rispondono del reato di «addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale» (articolo 270 quinquies del codice penale), i quattro esponenti di Forza Nuova perquisiti oggi su disposizione della Dda di Bari perché coinvolti, secondo l'accusa, nell'assalto alla sede romana della Cgil del 9 ottobre scorso, nell'ambito di una manifestazione contro il green pass.

Gli indagati pugliesi sono i cugini baresi Roberto e Beatrice Falco, di 53 e 45 anni, il primo referente provinciale di Forza Nuova, il foggiano Domenico Carlucci di 54 anni e il brindisino Adriano Dagnello di 31 anni.

«È emersa una fitta rete di contatti tra i vertici nazionali del movimento e i destinatari dell'odierna attività di indagine» emerge dagli approfondimenti investigativi su delega del procuratore di Bari Roberto Rossi, dell'aggiunto coordinatore della Dda Francesco Giannella e del sostituto Ignazio Francesco Abbadessa. Il monitoraggio della rete web e, in particolare, dei profili social riconducibili a due dei militanti di Forza Nuova oggi perquisiti, ha permesso di accertare la loro partecipazione alla manifestazione del 9 ottobre.

Le tracce sul web

I due avevano postato dirette Facebook e immagini «che confermavano la loro presenza in punti cardine della manifestazione». Sul post/immagine del profilo social di un terzo indagato era stato invece pubblicato parte del comunicato diramato da Forza Nuova, a firma degli esponenti nazionali Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo e Stefano Saija, «con cui si inneggiava esplicitamente ad 'innalzare il livello dello scontrò e che il 'popolo non si fermerà».

Ulteriore attività investigativa «ha poi consentito di collocare a Roma, il giorno della manifestazione in argomento - proseguono gli investigatori - , anche il quarto degli indagati e di comprovare, in conclusione, una fitta rete di contatti tra loro e con i referenti nazionali del movimento». Durante le perquisizioni a casa dei vertici di Forza Nuova di Bari, Brindisi e Foggia e nella sede foggiana del movimento politico di estrema destra, sono stati sottoposti a sequestro smartphone e notebook e «materiale con simbologia chiaramente riconducibile al fascismo».

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