Arpal, Mazzei rimosso dall'incarico di dirigente al personale: «incompatibile con il ruolo politico»

Luigi Mazzei
Luigi Mazzei
di Alessandra LUPO
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Venerdì 21 Aprile 2023, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 22:52

Come successe per la rimozione di Massimo Cassano da direttore generale, decaduto in virtù della nuova legge regionale sulla governance di Arpal, anche il direttore del personale Luigi Mazzei, appena rimosso dal suo incarico, è pronto a presentare ricorso. 
Nell’intricata vicenda dell’Agenzia regionale per il lavoro, fatta di veleni e attenzioni giudiziarie (in corso l‘inchiesta della Procura barese sulle presunte irregolarità concorsuali), la testa di Mazzei cade sotto la scure dell’incompatibilità con il suo ruolo politico all’interno di Puglia Popolare, il movimento fondato da Massimo Cassano (oggi nell’Udc) di cui Mazzei è stato coordinatore provinciale per il Salento. 

I motivi di incompatibilità


A decretare la rimozione del dirigente, che a ben vedere perde solo una delle tre unità operative affidategli: personale e formazione (che gestisce anche i concorsi) ma mantiene il coordinamento dei dieci centri per l’impiego in provincia di Lecce nonché il settore patrimonio e attività negoziali che amministra le sedi dislocate sull’intero territorio, è stato il parere richiesto dalla Regione agli uffici della Funzione Pubblica, che direttamente da Palazzo Chigi hanno richiamato la Riforma Brunetta che per evitare commistioni e opacità nella pubblica amministrazione vieta di affidare la direzione del personale a chi nei due anni precedenti abbia svolto attività di partito. In realtà, nella documentazione prodotta dopo i primi rilievi dell’Anticorruzione, Mazzei aveva depositato un documento firmato dal coordinatore del Movimento Carlo Laurora in cui si chiariva che il suo ruolo fosse del tutto informale non avendo il movimento neppure uno statuto. 
La lettera però non è servita, secondo la Funzione pubblica infatti Puglia popolare sarebbe per diffusione assimilabile a un partito. E chi coordina svolge quindi attività di partito. 
Come se non bastasse l’avvocatura regionale ha evidenziato in un altro parere che Mazzei risultasse vincitore di concorso ma non per quel ruolo.

Per ora quindi a ricoprire l’incarico sarà Enrica Grisi, che aveva vinto il concorso per la direzione del personale. 

Emiliano: 
Ma la vicenda Arpal, con le sue mille assunzioni nel 2022 e i 70 milioni del Pnrr per la ristrutturazione dei centri, tutte condizioni per realizzare il Piano di potenziamento per le politiche attive del lavoro, è in realtà ingabbiata anche nella paralisi politica che dalla fine del 2022 vede l’Agenzia nelle mani della dirigente del dipartimento Politiche del Lavoro Silvia Pellegrini in una sorta di commissariamento di cui non si vede la fine. Visto che la maggioranza in Consiglio non riesce a mettersi d’accordo e ogni opzione vagliata è stata sinora scartata. A spiegarne i motivi è lo stesso presidente della giunta Michele Emiliano, ospite della trasmissione Il graffio in onda su Telenorba.
«La rimozione di Cassano - spiega Emiliano - è stato un intervento legittimo del Consiglio regionale che io non ho condiviso. Si è deciso per un Cda che gestisse l’agenzia e da allora nello stesso Consiglio si dibatte sull’indirizzo delle nomine di cui la giunta dovrà tenere conto». 
Emiliano fa capire di avere avuto pazienza «finché il tempo non scade - aggiunge il governatore - poi non vengano a dirmi che decido tutto io».
Sulla scadenza dei tempi però la legge regionale non è chiara. L’unica certezza è che per i nomi del Cda sia in corso una battaglia interna tra i partiti della maggioranza che sinora ha portato a una serie di fumate nere. Tanto che lo stesso assessore al Lavoro Sebastiano Leo, che aveva tentato di trovare la mediazione tra i gruppi, alla fine gettò la spugna e l’agenzia è tutt’ora sotto ordinaria amministrazione mentre si moltiplicano le lettere dei sindacati per segnalare le criticità nelle sedi e negli adeguamenti contrattuali.
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