Armocromia e politica: anche in Puglia dilaga il trend che tiene banco sui social

Adesso è stata sdoganata ufficialmente anche sui media "a-social" dalla segretaria del Pd Elly Schlein

Armocromia e politica: anche in Puglia dilaga il trend che tiene banco sui social
Armocromia e politica: anche in Puglia dilaga il trend che tiene banco sui social
di Leda CESARI
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Lunedì 1 Maggio 2023, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 17:49

"Armoché?". Per quelli che ancora pensano che la palette sia attrezzo che non deve mancare durante le passeggiatine con il cane - e che per questo non diventeranno mai, ahiloro, segretari del Pd - ecco alcune dritte per capirci qualcosa in materia di armocromia, nuovissima eppur centenaria scienza che vive (da tempo) un boom serpeggiante nei meandri della comunicazione "social", e che adesso è stata sdoganata ufficialmente anche sui media "a-social" dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Che in un'intervista a Vogue ha ammesso candidamente di delegare a un'armocromista nonché personal shopper la definizione dei suoi look. Da donna su donna: beata lei.

E però apriti cielo: polemiche e frecciatine sprizzanti malcelato disdoro a non finire. Può la segretaria di un partito politico tradizionalmente poco sensibile a certe sottigliezze (la famosa calza sull'obiettivo adottata da Berlusconi per le riprese, trent'anni fa, tenne banco per mesi e fu considerata proprio a sinistra roba da narcisisti impenitenti, come del resto, ab intus, il cachemire reiterato di Fausto "Tweed" Bertinotti) ammettere di avvalersi di un'esperta in materia per evadere la pratica quotidiana del "come diavolo mi vesto e mi trucco oggi"?

Cosa dicono gli esperti

Claudia Scippa, store manager di Wycon Lecce, in via Trinchese, getta acqua sul fuoco: nel campo del make up l'armocromia è sempre esistita, «forse semplicemente adesso se ne parla di più».

Altro non sarebbe infatti che lo studio dei colori «in base alla "stagione" cui appartiene la persona: alcuni ci stanno meglio, altri esaltano il cromatismo degli occhi, per esempio». E allora - Wycon lo fa con uno staff di esperti formati presso l'Italian Imagine Institute, prima realtà in Italia dedicata alla consulenza di immagine fondata e diretta da Rossella Migliaccio - basta effettuare alcuni test con l'apposita palette, appunto - 40 colori 40 - per individuare quelli strategici per valorizzare i punti forti di una persona, «individuando i suoi sottotoni: caldo, freddo, neutro», aggiunge Ludovica Moro, estetista leccese. Sui social è stato subito successo, anche se a macchia di leopardo, nonostante l'armocromia non sia appunto una scienza di primo pelo, conferma la brindisina Sabrina Buonasperanza (un nome, un auspicio): «Si tratta di un servizio della consulenza d'immagine che spopola da almeno un paio d'anni a questa parte, ma qui al Sud è ancora poco conosciuto», spiega l'esperta, che si appoggia prevalentemente sul suo sito www.inpalette.eu, oltre che sul coworking di piazza Cairoli, in attesa di aprire uno studio tutto suo.

Eppure questa disciplina è nata per le dive di Hollywood negli anni Venti: in "Via col vento" quando Vivien Leigh-Rossella O'Hara doveva apparire contenta utilizzavano i colori a lei più favorevoli, mentre se doveva lasciar trasparire emozioni negative la truccavano con nuance inadatte alla sua "stagione". I politici, Schlein a parte, non sembrano ancora così sensibili all'argomento, ma alcuni signori maschietti, a quanto pare, sì: «D'altronde la tua "stagione" la individui una volta sola, e questo può produrre conseguenze positive su tutto: sul make up, sul colore dei capelli, sull'abbigliamento, sugli occhiali, sui gioielli tutto, nella persona, diventa armonia».

Come ben sa anche la leccese Sara Dimastrogiovanni, studio in via 47° Reggimento Fanteria e profilo Instagram da quasi 32mila follower da tutta Italia: «L'armocromia è uno strumento per scegliere con consapevolezza ciò che ci valorizza. I colori, infatti, riflettono la luce e risuonano con la nostra energia, e allora imparare a utilizzarli è un fatto liberatorio, che ti costringe a guardarti dentro e ad iniziare un percorso che crea la tua comunicazione personale. Perché l'immagine parla: a livello fisico, mentale, sociale. Sono tante ormai le donne che fanno ricorso all'armocromia arrivano prima le ragazzine che poi portano le mamme e magari anche le nonne. Oppure si tratta di persone reduci da un momento difficile - una chemioterapia, un'anoressia, un parto - e che hanno bisogno di ricominciare a credere in se stesse, partendo appunto dal look. Donne, certo, ma spesso arrivano anche gli uomini di famiglia: i fidanzati, i fratelli, gli amici». Il dibattito, insomma, è aperto, tanto che ieri sera anche l'ex ministra renziana Teresa Bellanova ha sentito il dovere di scrivere su Fb: «Dell'armocromia non so molto, mi ritengo un'antesignana agnostica. Di una cosa sono certa: i colori, i vestiti, i capelli, il corpo delle donne sono un manifesto delle loro libertà. In ogni luogo e in ogni tempo». E giù l'hashtag del caso: #vestocomevoglio.

Dichiarazione d'intenti da cui, in tempi di politica-spettacolo, non si può prescindere, chiosa il sociologo Edoardo Novelli, docente di Processi culturali e comunicativi presso l'Università degli Studi Roma Tre: «Un tempo i politici si guardavano solo sul palco del comizio, da lontano, ma da quando sono diventati personaggi televisivi l'aspetto estetico è diventato importante anche per loro. Con la fine delle ideologie e l'avvento dei movimenti personali, poi - da Berlusconi a Calenda, passando per Renzi - anche i partiti di sinistra, tradizionalmente legati al concetto di understatement e di pauperismo, hanno iniziato a dare rilievo al discorso dell'immagine». Né va trascurato il particolare, aggiunge Novelli, che l'intervista della Schlein a Vogue sia decisamente più ampia e complessa del particolare sull'armocromia estrapolato per pubblicizzarla: «Lei è molto moderna, da questo punto di vista: è stata anche da Cattelan a suonare il piano». Certo, difficile pensare a Berlinguer alla luce della famosa palette dei colori, ma il mondo è cambiato: «Ed Elly Schlein, alla fine, è figlia del suo tempo».

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