App Immuni, la Puglia pronta a sperimentare ecco come funzionerà

App Immuni, la Puglia pronta a sperimentare ecco come funzionerà
di Vincenzo DAMIANI
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Maggio 2020, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 08:37
La Puglia, assieme ad Abruzzo e Liguria, sarà tra le prime tre regioni a sperimentare l'app Immuni, lo strumento digitale che permetterà di allertare tutti coloro che, inconsapevolmente, hanno avuto un contatto con una persona contagiata dal coronavirus. La Regione Puglia, a differenza di quella ligure, è convinta dell'utilità dell'App: «Potrà essere uno strumento a supporto delle attività di contact tracing svolte quotidianamente dai dipartimenti di Prevenzione nella lotta all'epidemia da Covid 19», garantisce il professore Pier Luigi Lopalco, dirigente del coordinamento per le emergenze epidemiologiche della Regione Puglia.


«Ci hanno comunicato prosegue l'epidemiologo - che per poter prendere il via, le funzionalità della app sono state sottoposte a una valutazione da parte del garante della privacy. La tecnologia utilizzata non consentirà in alcun modo di risalire ad informazioni sensibili dell'utilizzatore e per questo motivo è stata anche esclusa la funzionalità di localizzazione geografica». Secondo Lopalco, «nel futuro, un soggetto che risultasse positivo al tampone, sarà contattato dal medico di riferimento e, se ha scaricato la App, invitato a segnalare la positività sul sistema. In quello stesso istante, partirà un messaggio a tutti i possibili contatti avvenuti nei giorni precedenti, che saranno invitati a rivolgersi al sistema sanitario per le valutazioni del caso». Insomma, uno strumento che potrebbe tornare utile nella lotta al coronavirus in vista anche della seconda ondata di contagi che potrebbe esserci in autunno.
Non la pensano così in Liguria: «Per quanto mi riguarda i liguri non saranno le cavie di un governo che improvvisa anche sull'App immuni. Perché non inizia la sperimentazione la regione Lazio che ha come suo presidente il segretario del Pd? Se poi anche il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini in pratica ha bocciato l'app immuni presentata ieri dal Governo alle Regioni dicendo che fa fatica a capire cosa è e cosa sarà, ci sarà un motivo», ha tuonato l'assessore alla Sanità e vicepresidente della Liguria Sonia Viale sul facebook. Pareri discordanti ma il ministro Roberto Speranza tira dritto: «Per l'app Immuni siamo alle battute finali, abbiamo fatto un lavoro molto accorto e ci auguriamo che il massimo numero di italiani possa decidere volontariamente come previsto dalla norma, di scaricare questa app e sarà uno strumento in più, un pezzo di una strategia più complessiva del governo. C'è un confronto in corso con le Regioni che avranno un ruolo determinante», ha replicato a distanza. Ieri, durante un videoincontro, Antonello Soro, garante della privacy, ha fatto il punto della situazione: «L'Autorità ha condiviso le scelte di sistema: ora si sta definendo l'applicazione concreta della norma e nelle prossime ore dovremo esprimere un parere, previsto dalla legge. C'è stata un'interlocuzione, c'erano alcuni problemi che mi auguro si risolvano, in modo che nelle prossime ore siamo in condizioni di esprimere un parere favorevole». Finora l'Autorità ha dato il suo giudizio positivo «sulla norma approvata dal governo e proposta al Parlamento, che ha raccolto le indicazioni venute da noi e dal complesso delle Autorità europee di protezione dati, che hanno suggerito di incardinare il tracciamento calibrandolo con le persone, hanno insistito sul principio di volontarietà, perché non c'è obbligo di scaricare la app ma l'unico criterio è la fiducia dei cittadini verso la tecnologia. E poi sul principio di conservazione dei dati solo per il tempo necessario».
Ma le polemiche non si spengono, il Codacons sta ricevendo, nelle ultime ore, le segnalazioni degli utenti che denunciano l'attivazione automatica, sui propri smartphone con sistema operativo Android, di servizi legati al Covid-19, senza le dovute informazioni circa le finalità dei medesimi servizi. «Molti utenti - spiega il Codacons - segnalano come sui propri telefonini, nella schermata dei servizi Google, sia apparsa in queste ore la voce Notifiche di esposizione al Covid-19', servizio attivato in modo automatico e all'insaputa dei possessori dei dispositivi, e di cui non si conoscono né le caratteristiche, né le finalità». L'associazione ha presentato una istanza a Google e Samsung chiedendo «di provvedere a fornire adeguata informativa agli utenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA