Vaccino Sputnik, l'immonologa pugliese Viola: «Non funzionava, lo bocciai. Poi quella strana telefonata dalla Russia»

Vaccino Sputnik, l'immonologa pugliese Viola: «Non funzionava, lo bocciai. Poi quella strana telefonata dalla Russia»
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Martedì 22 Marzo 2022, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 20:51

«Quando sul vaccino russo Sputnik venne pubblicato il lavoro, insieme a Enrico Bucci e ad altri colleghi a livello internazionale, scrivemmo su "Lancet" un commento per dire che il vaccino effettivamente non funzionava. In quei giorni, il mio telefono cominciò a dare dei seri problemi. Ma ricevetti anche una telefonata molto strana, di una persona che disse di essere del ministero degli Interni, della sicurezza, non ricordo». A rivelarso per la prima volta l'immunologa dell'Università di Padova e originaria di TarantoAntonella Viola, ospite di "Forrest" su Rai Radio1.

La testimonianza shock: «Una strana telefonata, mi chiedevano dati»

«Al telefono mi dissero che volevano informazioni - prosegue l'immonologa - voleva sapere se io sapessi di più sul vaccino Sputnik. Una strana telefonata, mi chiedeva dati». E ancora: «Cercavo di capire meglio chi fosse ma è stato molto vago - ha proseguito l'esperta -. Mi disse che sarebbe venuto a trovarmi in studio ma non è mai più venuto.

Ovviamente non sarà stato qualcuno del ministero, immagino di no, però mi è rimasto il dubbio di capire chi fosse questa strana persona che si è presentata e che ha voluto sapere perché io avessi criticato il vaccino». Dopo quella telefonata però nulla più. L'immunologa ha spiegato di non aver avuto più nessun contatto con quella persona misteriosa.

I controlli sul vaccino

«Il vaccino Sputnik» russo contro Covid-19 «è stato sottoposto a rolling review», il processo di revisione ciclica dell'Agenzia europea del farmaco Ema, «ma attualmente non ci sono attività» in corso da parte dell'ente regolatorio Ue «in quel ciclo di revisione. Oltre a questo» vaccino «non abbiamo altri prodotti russi in valutazione», e quindi in questo momento «non abbiamo contatti con le autorità russe». Lo ha spiegato, pochi giorni fa, Fergus Sweeney, responsabile Studi clinici e produzione dell'Ema. «Dovevamo fare le ispezioni in Russia a partire dal 7 marzo e sono state rimandate a una data successiva», aveva spiegato Mariangela Simao, assistant Director-General dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), per l'Accesso ai farmaci e ai prodotti sanitari. Si allunga dunque l'iter di valutazione del prodotto scudo made in Russia. Le ispezioni si sarebbero dovute tenere a marzo, quindi dopo l'invasione dell'Ucraina. «L'ispezione - ha spiegato Simao - ha subìto un rinvio per via della situazione e persino della situazione relativa alle opzioni di volo, al supporto finanziario, alle carte di credito e ad altri problemi operativi. Si sta discutendo di questo con gli sviluppatori russi e la nuova data sarà fissata il prima possibile» per proseguire la valutazione di Sputnik V.

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